MILANO – Ne abbiamo già scritto ma fa piacere ritornare su un argomento se lo trova affrontato in modo differente, soprattutto se da addetti ai lavori. E chi meglio degli studenti di economia dell’Università Bocconi può recensire un libro di economia che parla anche del caffè?
LA RECENSIONE
Quando noi, uomini della strada, prendiamo in mano una tazzina di caffè, vediamo unicamente una tazzina di caffè, al più potremmo aver notato le belle sedie nuove del bar o il generoso decolté della giovane cameriera che ce lo ha portato.
Un economista, invece, se prende una tazzina di caffè vede qualcuno che coltiva una pianta, che ne raccoglie i chicchi, che li tosta, vede qualcuno allevare e mungere mucche, qualcuno forgiare l’acciaio e modellare la plastica per costruire la macchina dell’espresso e qualcuno ancora plasmare la ceramica di quell’unica tazzina fonte di tale visione.
L’economista sa che quel caffè è un prodotto enormemente complesso, frutto di un lavoro di squadra impossibile da svolgere da soli, e proprio questo superpotere è ciò che può fare di lui un paladino della giustizia, un eroe al servizio dell’ignoranza della gente comune in questa materia.
Ecco perché Tim Harford, giornalista economico inglese del Financial Times, ha scritto L’economista mascherato: per cercare di spiegare con un linguaggio semplice (anche se spesso non privo di passaggi un po’ difficili da seguire per i neofiti della materia) e divertente, le trappole del commercio che quotidianamente la geniale mente del business tende all’ignaro consumatore.
Il nostro originale supereroe, così, cercherà di farci vedere perché siamo arrivati a pagare anche un euro la famosa tazzina di caffè, quando il suo costo effettivo, dalla piantagione brasiliana al tavolino del bar nel centro di Londra, è più o meno di 35 centesimi;.ù
Cercherà di farci capire perché non ci guadagneremo mai nulla nel comprare un’auto usata o tuffandoci nei saldi di fine stagione; o ancora, allargando l’orizzonte, perché i paesi poveri sono sempre più poveri e quelli ricchi sempre più ricchi.
Un campionario di situazioni quotidiane che meritano una riflessione più approfondita che faccia sì di poter evitare, o quanto meno individuare e capire, le innumerevoli e invisibili trappole di cui sono disseminate.
Un libro interessante, piacevole, anche se ogni tanto può far arrabbiare, come quando spiega, come se fosse la cosa più normale del mondo, che la stampante Laser writer dell’Ibm, venduta in due versioni, economica e non, è in realtà una stessa identica macchina, con un unico chip di differenza che, nella versione economica, ne rallenta il funzionamento.
Tim Harford L’economista mascherato. L’insospettabile logica che fa muovere i soldi. Rizzoli, Milano 2006 – 16 euro, 305 pagine