NUOVA DELHI – Con una decisione attesa, il consiglio dei ministri dell’India, ha
dato via libera alla parziale apertura agli investimenti stranieri nel commercio al dettaglio. Interessa anche il caffè, perché Starbucks e molti altri sono pronti a lanciarsi su uno dei mercati ritenuti più promettenti al mondo, ancora più della Cina. Sarà un bel confronto con le catene di caffetteria, a cominciare dal gigante Tata.
Oltre al commercio, il governo ha deciso di liberalizzare altri settori, come quello della lavorazione del caffè che avrà inevitabili ricadute sul commercio internazionale della derrata.
Finora le marche straniere, come l’italiana Benetton, erano presenti sul mercato indiano con negozi in franchising. Sempre escluso, invece, il colosso americano Wal Mart è quindi perché la legge parla di negozi e esclude i centri commerciali riconducibili ad un unico marchio.