NAPOLI – Gli addetti ai lavori ne discutono continuamente, ed è solo l’ultimo esempio quello del convegno sul prezzo della tazzina tenuto in occasione di Sigep 2020. Se da un lato si cerca attraverso il dialogo, l’informazione e la condivisione della cultura della bevanda, a sdoganare l’espresso dall’irremovibile euro, dall’altra, i consumatori ancora non ci stanno. C’è chi è disposto ad accoltellare il barista pur di non pagare un sovrapprezzo, come a Boario terme in provincia di Brescia. Oppure ci sono le denunce: com’è il caso di cronaca che ha visto coinvolto il consigliere dei Verdi in Regione Campania. Il quale ha avuto una reazione davvero forte di fronte allo scontrino battuto in cassa. Addirittura arrivando a definire ladri i titolari del locale in questione. Dove sta la verità? La saggezza popolare consiglia: nel mezzo.
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Consigliere dei Verdi accusa i gestori di furto
“Il caffè più costoso della storia. Siete dei ladri“. Ottanta euro per nove caffè. È lo scontrino che ha ricevuto il consigliere dei Verdi in Campania, Francesco Emilio Borrelli, alla cassa di un bar di Castellammare di Stabia. Borrelli, evidentemente arrabbiato, ha preso il telefono e in diretta Facebook ha denunciato quanto stava accadendo.
La vicenda, tuttavia, è più complessa
Perché l’esponente dei Verdi, stando a quanto affermano i titolari del locale, aveva organizzato un incontro con cittadini e sostenitori. Circa venti persone, sempre secondo la ricostruzione del proprietario del bar, avrebbero occupato per circa due ore una delle sale. Da qui, lo scontrino da 80 euro. Borrelli, come si vede nel video, chiede l’intervento della polizia municipale. Poi si presenta in una caserma della Guardia di finanza.
Secondo i Verdi, i titolari del bar avrebbero dovuto avvertire prima del costo extra per l’uso della sala. Sia come sia, i titolari hanno fatto sapere, come scrive Stabia Channel, che agiranno “per vie legali al fine di difendere la propria onorabilità e professionalità dalle diffamanti accuse del consigliere regionale Borrelli, il quale non si è limitato ad infangare il bar ma ha anche esplicitamente screditato la città di Castellammare di Stabia”.