MILANO – Si scrive Wakoucha e si legge tè nero giapponese. Anche se in lingua giapponese esso viene in realtà chiamato tè rosso. Al di là dei bisticci semantici cosa distingue questo particolare tipo di tè? Scopriamolo in questa breve guida pubblicata sul sito italiano Asiatea.
La produzione di tè nero è molto diversa da quella del tè verde. Il tè verde giapponese viene cotto al vapore subito dopo la raccolta per arrestarne immediatamente l’ossidazione. Questo procedimento dona ai tè verdi, in particolare a quelli giapponesi come il sencha o il matcha, un verde molto brillante.
Per il tè nero, invece, l’ossidazione è necessaria, e viene quindi lasciato a riposare e a ossidare per 16-17 ore. Successivamente, le foglie vengono arrotolate a temperatura ambiente da una macchina arrotolatrice.
Durante questo procedimento, le foglie vengono premute e rotte contro i lati di un barile, facilitandone ancora l’ossidazione. Solo a questo punto le foglie vengono asciugate conservate o confezionate.
Storia del tè nero in Giappone
Il tè nero è stato prodotto per la prima volta in Giappone circa 150 anni fa, durante il periodo Meiji (1868-1912), quando il Giappone si aprì al commercio internazionale. Per far fronte alle crescenti esportazioni, aumentò la produzione di tè nero, più facile da conservare durante i lunghi viaggi verso l’Occidente. Nel 1874 il Giappone esportò più tè negli Stati Uniti rispetto alla Cina, e gran parte di questo era tè nero.
Il boom delle esportazioni, tuttavia, non durò a lungo. Con il XX secolo e le due Guerre Mondiali, le esportazioni di tè giapponese hanno visto un forte calo. Ad oggi, circa il 2% del tè prodotto in Giappone viene esportato.
Con il calo delle esportazioni si può spiegare anche il calo di produzione di tè nero. Il tè destinato al mercato interno, infatti, continua ad essere nella grande maggioranza dei casi tè verde. Oggi la produzione di tè nero è molto marginale, pur se di grande qualità.
Come preparare il Wakoucha
Anche a causa del cultivar utilizzato, il tè nero giapponese può avere un sapore molto diverso da quelli proveniente dall’India e dallo Sri Lanka. Il wakoucha presenta il sapore terroso e dolce tipico del tè nero, ma con una particolare delicatezza e una punta di astringenza. Il colore dell’infuso è rosso caldo.
Per preparare un perfetto Wakoucha, portare l’acqua a temperatura di ebollizione, spegnere il fornello e lasciare in tè in infusione per 2-3 minuti. È possibile ottenere un sapore più intenso prolungando leggermente i tempi di infusione.