MILANO – Ritirare temporaneamente dal mercato parte del nuovo raccolto per sostenere i prezzi. La proposta – lanciata alcune settimane fa dall’Associazione vietnamita del caffè e del cacao –ha incassato il sostegno del ministro dell’agricoltura Cao Duc Phat.
Il titolare del minagricoltura ha dichiarato martedì davanti all’Assemblea nazionale – l’organo legislativo del Vietnam – che perorerà la causa presso il governo chiedendo finanziamenti a tassi agevolati per lo stoccaggio del caffè.
La richiesta, che è stata già stata inoltrata al primo ministro, ha l’appoggio anche della banca centrale.
Il presidente di Vicofa Luong Van Tu ha dichiarato al Wall Street Journal, che l’operazione troverebbe attuazione nei primi mesi del 2014. Verrebbe ritirato dal mercato circa il 20% del nuovo raccolto.
Nella stessa intervista, Tu ha spiegato che la misura si rende necessaria, poiché i prezzi attuali non sono più sufficienti a garantire un utile a produttori e commercianti.
“Se i prezzi rimarranno bassi a lungo, i contadini non potranno più irrigare e fertilizzare gli arbusti e finiranno con l’eliminarli a favore di altre colture più remunerative” ha affermato Tu aggiungendo che l’export vietnamita raggiungerà quest’anno i 23,5 milioni di sacchi: un volume più o meno in linea con quello dell’annata trascorsa.
A incidere sulla produzione esportabile – sostiene il presidente di Vicofa – è anche l’incremento delle capacità produttive dell’industria vietnamita e l’aumento della domanda interna.
“Gli impianti localizzati in Vietnam – compresi quelli di Nestlé, Olam, Vinacafe, Me Trang and Phuong Vi – assorbiranno quest’anno il 6-7% del raccolto 2012/14, contro il 5% l’anno scorso”.
L’ondata di maltempo senza precedente portata la scorsa settimana dalla tempesta tropicale Podul ritarderà i ritmi del raccolto, che entrerà nel vivo appena a dicembre – ha detto ancora Tu aggiungendo che in alcune zone centro meridionali bisognerà fare i conti anche con i danni causati dalle piogge.