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venerdì 22 Novembre 2024
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DOLCIFICANTI – Con l’aspartame è impossibile esagerare

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MILANO – Il tema dei dolcificanti continua a tenere banco ed a suscitare interesse. Dopo il dettagliato articolo sul Sukrin torniamo ad occuparci dell’aspartame che ieri è stato rivalutato e rilanciato da un’agguerrita conferenza stampa nel capoluogo milanese.

”I dolcificanti sono 200 volte più dolci dello zucchero. Anche se è stabilita una dose giornaliera ammissibile (dga), che può essere consumata tutti i giorni in sicurezza, c’è un limite che rende difficile superare, ed è il nostro gusto”. A spiegarlo è Andrea Poli, direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy, durante l’incontro ‘La sicurezza d’impiego dei dolcificanti non calorici’ svoltosi oggi a Milano.

La dga per i dolcificanti artificiali non calorici, come l’aspartame, ”è di 40 milligrammi per kg di peso corporeo – calcola – Se quindi consideriamo una persona di 70 kg, la sua dga è di 2,8 grammi, che ha un potere dolcificante pari a 560 grammi di zucchero. Una quantità di sapore dolce che difficilmente qualcuno riuscirebbe a sopportare e superare durante la giornata. Insomma, il limite è il nostro gusto”.

Marina Marinovich, tossicologa del dipartimento di scienze farmacologiche dell’Università di Milano, ha poi spiegato che nello studio di revisione svolto da cinque ricercatori italiani sull’aspartame, ”non è emerso alcun rischio per la salute dal consumo di questo dolcificante”.

Lo studio ha rivisto criticamente anche le ricerche svolte dall’Istituto Ramazzini di Bologna, ”ritenendole non convincenti per vari motivi – precisa – Si discostano dal protocollo tossicologico standard, il che non è vietato, ma crea dei problemi. Ad esempio, la scelta dell’istituto Ramazzini di non uccidere gli animali a fine trattamento, ma di farli morire di morte naturale, ha creato dei problemi ai fini dei risultati dello studio, perchè gli animali così hanno sviluppato più infezioni, il che ha confuso la diagnosi del reperto istologico”.

Discutibile anche ”il modo di riportare i tumori – continua Marinovich – perchè basato sulla scelta di diagnosi e classifica di gravità diversa da quella standard. L’unica preoccupazione dall’aspartame è per chi soffre di fenilchetonuria, fonte di fenilalanina, sostanza che si accumula in queste persone”.

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