MILANO – Massimo Zanetti parla di ciclismo a 360 gradi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. L’imprenditore del caffè, uno dei due main sponsor del team professionistico Trek-Segafredo, racconta alla rosea il lungo corteggiamento che ha portato all’ingaggio di Vincenzo Nibali. Traccia inoltre un bilancio molto positivo della stagione trascorsa.
“Festeggiamo l’anno eccezionale della nostra squadra e brindiamo al 2020. L’ho fatto anche per il nostro campione del mondo Mads Pedersen: è la mia prima maglia iridata come sponsor. Tra squadra maschile e femminile ha 150 persone alle dipendenze”.
Tra loro anche Vincenzo Nibali: “E’ il mio pallino, è qui grazie a me. Ci siamo Inseguiti tanto. Giro, Olimpiade, Mondiale, vedrete che qualcosa lo porta a casa. Il ciclismo è fatto di campioni e Vincenzo è il nostro campione. E’ come Ayrton Senna, un grande amico prima che un pilota: i grandi si assomigliano molto, sono modesti, non se la tirano, fanno le cose con semplicità.”
Zanetti racconta poi un incontro con Enzo Ferrari e John Surtees
“Io ho mangiato in trattoria con Enzo Ferrari a Modena, ho incontrato John Surtees che era campione del mondo di F1 e guidava una 1100 sgangherata. Il campione è cosi, naturale, non deve dimostrare nulla perché ha già tutto dentro.”
Conclude Zanetti: “Nibali una corsa importante la vincerà, ma soprattutto è il nostro testimonial. Giulio Ciccone deve crescere ancora e potrebbe puntare alla Vuelta, lui non è Nibali come caratteristiche, è più scalatore.
Letizia Paternoster è una forza della natura, ha molta coscienza di sé, è una ragazza intelligente e sa quello che vuole: una medaglia olimpica.”