MILANO – Perdono quota gli Arabica: il contratto principale (marzo) della borsa di New York ha chiuso la settimana a 118,95 centesimi, in ribasso del 5,8% rispetto ai 126,35 di venerdì 3 gennaio. Forti ribassi (-420 punti) nella seduta di lunedì 6 gennaio. Dopo un lievissimo recupero (+25 punti) martedì sono seguite altre due chiusure consecutive in territorio negativo, sino a un minimo di 117,35 centesimi alla fine della giornata di giovedì.
La settimana si è conclusa però in parziale ripresa (+160 punti), al già citato valore di 118,95 centesimi. Il benchmark torna dunque sotto la soglia dei 120 centesimi, più o meno ai livelli di fine novembre.
Alla forte correzione al rialzo, intervenuta negli ultimi due mesi del 2019, sta subentrando dunque un assestamento su livelli di prezzo più consoni all’attuale situazione di mercato.
Le principali fonti statistiche prevedono un deficit di offerta per l’annata in corso, cui dovrebbe seguire un nuovo surplus nel 2020/21.
Siamo naturalmente nel campo delle ipotesi e delle supposizioni. Ma è su queste ipotesi e supposizioni che lavorano i player delle borse elaborano i loro scenari e fanno le loro scommesse.
Londra continua a fornire pochi spunti
Dopo tre sedute consecutive al ribasso, a un primo minimo di 1.352 dollari, il 6 gennaio, la borsa dei robusta si è risollevata parzialmente martedì (+12 dollari).
Ma è tornata a scendere nelle due sedute successive, al nuovo minimo di 1.338 dollari di giovedì.
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