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Il governo fa marcia indietro: niente sanzioni a baristi e commercianti senza Pos

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MILANO – Niente multe per professionisti e imprese senza il Pos, che non accettano pagamenti con carte di credito e bancomat. La Commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento al disegno di legge per la conversione del Decreto Fiscale, che sopprime le sanzioni a carico di chi non accetta pagamenti elettronici.

Mantenuti invece gli incentivi all’utilizzo del Pos, pari al 30% delle commissioni addebitate agli esercenti. Leggiamo quanto scrive in merito il sito Edilportale.

Decreto Fiscale, obbligo di Pos e sanzioni

Per rendere operativo l’obbligo di dotarsi del Pos e mettere in atto delle strategie per la lotta all’evasione e al sommerso, il Decreto Fiscale aveva previsto l’introduzione di una sanzione.

Dal 1° gennaio 2020, professionisti e altri esercenti (compresi i baristi) sarebbero stati colpiti dalla multa se avessero rifiutato pagamenti elettronici di qualunque importo. La sanzione avrebbe avuto un importo pari a 30 euro più il 4% del valore del pagamento rifiutato.

Nonostante il fine condivisibile, professionisti, commercianti e imprenditori avevano da subito lamentato i costi connessi all’obbligo di accettare pagamenti elettronici. A ottobre il Governo aveva deciso di posticipare al 1° luglio 2020 l’avvio dell’applicazione delle sanzioni per lavorare, nel frattempo, all’abbassamento delle commissioni sui pagamenti elettronici.

Il dialogo con le banche non è andato a buon fine

Come spiegato dall’on M5S, Alessio Villarosa dalla sua pagina Facebook all’uscita dalla riunione della Commissione Finanze, si è soppresso l’articolo sulle sanzioni.

Pagamenti elettronici, credito di imposta del 30%

Ci saranno invece agevolazioni per incentivare gli esercenti ad accettare i pagamenti elettronici. Dal 1° luglio 2020 agli esercenti attività di impresa, arte o professioni sarà riconosciuto un credito d’imposta, in compensazione, pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate e altri pagamenti elettronici tracciabili.

Per avere diritto al bonus, bisognerà dimostrare di aver registrato, nell’anno d’imposta precedente, ricavi o compensi non superiori a 400mila euro.

Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione, a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.

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