MILANO – Durante HostMilano, nello stand Iberital, spiccava una macchina, la Vision, iper tecnologica e rispettosa dell’ambiente. Frutto di un lavoro corale, di un team determinato, guidato da una donna: Aurora Farrè. Ecco l’intervista a questa imprenditrice.
Aurora Farrè si presenta
“Faccio parte della famiglia proprietaria di Iberital e la gestisco in coordinamento con gli altri membri della famiglia.”
Apriamo il capitolo progetto europeo H2020 grazie al quale avete ottenuto un milione e 600 mila euro per sviluppare la Vision.
Cosa ci può dire di questa attività di ricerca e progettazione che ha fatto molto parlare i competitor, soprattutto gli italiani?
Risponde Aurora Farrè_“Questo è logico: quando una ditta non italiana, nel settore del caffè, riesce a raggiungere un risultato di questo tipo, e cerca di fare qualcosa di meglio per il mondo dell’espresso, i competitor reagiscono così.
Il progetto dietro la Vision è pensato e realizzato a Barcellona da persone preparate, un gruppo di ingegneri del Politecnico di Barcellona insieme al personale Iberital. Ci siamo sentiti in dovere di fare un passo avanti nel settore.
E ora dobbiamo parlarne, dato che ormai sono due anni che il progetto è partito. Per pensare al risparmio energetico, senza metalli pesanti nella macchina, con un disegno futuristico e molto in linea con il design catalano tipico della città di Barcellona anche per differenziarci dal look italiano.
Aurora Farrè: Il nostro design è diverso
Si inspira ed è molto più vicino ad altri stili come quelli nati nei Paesi del nord Europa, nel Giappone, dove si cerca un modo di vivere diverso, più essenziale. Con questa idea abbiamo deciso di seguire la nostra strada per fare una cosa di cui l’Europa aveva bisogno in nome della sostenibilità e per un disegno più sobrio, dalle linee più pulite.
Abbiamo ottenuto anche il premio Smart Label qui a HostMilano ed altri 5 premi di design tra i quali c’è il rinomato A’Design Award.”
Come vanno le vendite?
Risponde Aurora Farrè: “Vanno avanti. La macchina è stata capita, perché la sua tecnologia è molto facile da usare. L’usabilità era importantissima per noi. Nessuno sa com’è fatto un Iphone, perché normalmente interessa solo che sia facile da utilizzare.
Per tanto tempo, tutto ciò che comportava l’uso della macchina del caffè è stato complicato. Per facilitare il lavoro del barista, abbiamo deciso mettere a sua disposizione una macchina altamente tecnologica e semplice allo stesso tempo per permettere al barista di sfruttare al massimo tutte le potenzialità senza trovarsi davanti una tecnologia difficile da capire e utilizzare.”
Una macchina sostenibile, efficiente e connessa con il sistema Iot, l’Internet of things
“Diversi ingegneri delle telecomunicazioni ed elettronici si sono messi al servizio della nostra azienda. Il futuro del mondo del caffè è questo: assumere professionisti di varie discipline nella nostra azienda per poter offrire una tecnologia potente che non sia un ostacolo per il barista. Parliamo di macchine tradizionali e non di super automatiche. “
Degli esempi: cosa rende la Vision una macchina diversa e tecnologicamente avanzata?
“È l’insieme delle varie tecnologie che abbiamo sviluppato che rende la Vision una macchina differente. Per esempio, il sistema Eco, che determina il risparmio energetico. Non è solo un controllo della caldaia abbassando la temperatura del gruppo. Con un gesto minimo, un processo si avvia a seconda dell’esigenza del barista che sarà lui a decidere quanta energia risparmiare e quanto veloce dovrà lavorare la macchina.
O il nostro sistema WaterTech che è un circuito indipendente per l’acqua calda, mai visto prima. Normalmente nelle macchine tradizionali l’acqua utilizzata per i tè proviene della caldaia, mentre che nella Vision proviene direttamente dalla rete idrica permettendo così di utilizzare quest’acqua non solo per il tè, ma anche per il caffè filtrato, Aeropress e gli altri metodi di estrazione.”
Quasi mai è il barista a comprare la macchina, ma la bolletta la paga lui
Risponde Aurora Ferrè: “Tutto quello che va con la macchina, torrefattore o operatore, comunque avrà un impatto sul contesto attorno a quella stessa figura. Noi pensiamo al futuro: crediamo che tra dieci anni il torrefattore che abita sul nostro stesso pianeta con la sua famiglia, dirà dobbiamo risparmiare, cambiare modalità per un mondo migliore.”
Com’è una fabbrica che da 4 anni è stata completamente ristrutturata:
“Una cosa senza l’altra non ha senso. Un marchio dev’essere coerente. E la coerenza è dall’inizio sino alla fine. Non possiamo produrre una macchina sostenibile senza avere poi una fabbrica costruita sugli stessi valori. Tutto il nostro team deve poter dire: qua noi fabbrichiamo la Vision.”
Qual è il prezzo della macchina?
“La macchina ha un prezzo di gamma alta. É un segmento difficile perché è per una nicchia di mercato. Ma resta coerente rispetto ai competitor. Perché nessuna macchina apporta la tecnologia Blue tooth, del risparmio energetico, dell’Iot, allo stesso modo in cui abbiamo pensato noi.
Un’idea che è stata frutto di un team. È un progetto nato da una famiglia. Lavoriamo insieme da 45 anni. Abbiamo deciso insieme di prendere questa nuova strada. Siamo bravi a lavorare tanto. Il mercato era pronto ad ascoltare Iberital. Una ditta dove la gente veniva ascoltata tecnicamente. Siamo un’azienda
importante in Spagna.”
L’italia come ha risposto?
Chiarisce Aurora Farrè: “Non è per noi un mercato importante. L’Italia è il mercato per eccellenza per tutti i produttori italiani di macchine da caffè e per questo non abbiamo mai provato a vendere in Italia. Noi veniamo da Barcellona, nel Mediterraneo, dove il caffè è una cultura, un modo di vivere. Preferiamo andare sul sicuro, alla fine, uno deve esser pratico e la nostra forza di vendita deve orientarsi dove possiamo ottenere dei risultati.
Il caffè è per tutto il mondo, e andiamo dove possiamo ottenere un riscontro. Lavoriamo negli Stati Uniti, in Asia, Oceania e i quasi 100 Paesi.”