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venerdì 22 Novembre 2024
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Fipe lancia l’appello al governo Conte, per un supporto migliore al settore

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MILANO – In questi giorni di turbolenze al governo, l’appello della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, non si è fatta attendere. La riportiamo integralmente, dal sito ufficiale.

Governo e Fipe, l’invito a unirsi per la crescita del settore

Il presidente Stoppani: “Subito un tavolo che affronti i temi cruciali: voucher, buoni pasto e regole uguali per tutti.” E aggiunge anche: “Il governo Conte ha l’opportunità di fare ciò che nessun altro governo ha avuto il coraggio di fare prima d’ora. Ovvero valorizzare un’eccellenza italiana che ci rende famosi in tutto il mondo.

Mi riferisco alla ristorazione, coccolata a parole da tutti. Celebrata dai media e spettacolarizzata all’inverosimile, ma allo stesso tempo mortificata da regole inique; soprattutto rispetto a quelle di altri settori. Mi auguro che il nuovo umanesimo, immaginato dal presidente del Consiglio, fondi le sue basi sul lavoro di qualità che il mondo della ristorazione garantisce da sempre”.

Così il presidente della Federazione dei pubblici esercizi (Fipe), Lino Stoppani, nel giorno in cui il governo Conte bis entra effettivamente in carica. Avendo ottenuto la fiducia in entrambi i rami del Parlamento.

Al Governo devono occuparsi di tre punti

“E’ indispensabile che si apra al più presto un tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo economico per affrontare i temi cruciali per questo settore che – sottolinea Stoppani – vede coinvolte 300mila imprese, per un fatturato complessivo di 85 miliardi di euro e che dà lavoro a un milione di persone. Le priorità sono tre: la definizione di regole che si applichino a tutti gli operatori della ristorazione; la revisione del sistema dei buoni pasto. Con l’abbandono delle gare al massimo ribasso per i servizi nella pubblica amministrazione. Infine, l’introduzione dei voucher, così come già avvenuto in agricoltura”.

Aggiunge ancora il presidente

“Siamo in una fase in cui sempre più realtà si occupano di ristorazione, pur non essendo codificate come pubblici esercizi.A questi operatori non si applicano le stesse regole che vengono imposte ai ristoranti e questo è inaccettabile”.

“Di fronte a un mondo che cambia – conclude Stoppani -, anche le regole devono adattarsi. Altrimenti si rischia di mettere in ginocchio un settore strategico anche e soprattutto per lo sviluppo di un turismo di qualità nel nostro Paese. Sono certo che il presidente Conte, che nel suo discorso alla Camera ha dimostrato grande attenzione per il mondo del lavoro, saprà segnare una svolta e favorire questo processo di valorizzazione di un’eccellenza italiana”.

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