MILANO – I punti vendita della colosso della caffetteria Starbucks, conoscono una nuova evoluzione. Nata dall’ultima intuizione del Ceo Kevin Johnson, il quale ha deciso di voltare pagina verso una nuova tendenza: la caffetteria d’asporto. Si parte con un locale che farà da apripista, il pick up only di New York.
Un passo che non stupisce più di tanto, in quanto un concept di questo tipo, l’aveva già avviato in Cina Luckin coffee di cui è consulente l’Italiano Andrea lattuada. La catena di caffetteria che ha fondato il suo impero su una rete composta da locali microscopici.
All’interno dei quali avviene solo la preparazione e poi il cliente ritira l’ordina già prenotato tramite l’app dedicata. Una svolta sostenuta anche dai finanziamenti segnati dai successi di Wall Street, che ha messo alle strette il colosso del caffè americano. Da qui la sua scelta di avviare Starbucks Now in Cina. Un’idea che dà l’opportunità ai consumatori, di effettuare anticipatamente il loro ordine attraverso gli smartphone. Così che poi non resta altro che ritirare nei negozi.
Pick up: il cambio di Starbucks
La pressione del competitor cinese, è la stessa che ha portato Starbucks a formulare una linea di locali specializzati al rito del tè. Una bevanda che ancora gode di grande diffusione in Cina.
E ora la sfida tra le due catene si sposta sulle bevande da asporto
Una battaglia che trova il suo campo nelle ordinazioni via app. E che vede anche il coinvolgimento di un altro grande marchio: McDonald’s, nei suoi Mccafè, sta procedendo su questa via per i suoi ristoranti. In questo caso un’evoluzione quasi naturale, considerata l’abitudine degli americani ai fast food che permettono il ritiro dell’ordine allo sportello, dalla macchina, in stile drive in.
Kevin Johnson afferma: il pick up only è per i “bevitori di caffè in movimento”
Dopo la prova pilota nella Grande Mela, l’intenzione è quella di applicare la formula pick up only anche in altre città. Ed ecco che sarà possibile solo ordinare anche a Boston, Chicago e Seattle. Ma anche a San Francisco e Los Angeles.
La domanda che nasce spontanea è: è giunta la fine di un’era? A questo punto interviene ancora una volta il Ceo Kevin Johnson. Il quale, rispetto al timore che i classici punti vendita Starbucks siano in via d’estinzione, chiarisce: “quello per cui stiamo usando Starbucks Now e quelli che saranno i negozi di raccolta Starbucks negli Stati Uniti, è di fonderli in aree urbane densamente popolate. Dove abbiamo molti caffè Starbucks al terzo posto.”