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Ivs Group: i ricavi del 2019 a 232 milioni di euro con un +6,1% dal 2018

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MILANO – Diffusa con una nota la relazione semestrale al 30 giugno 2019 di Ivs Group. Che segna un fatturato di 232 milioni e un +6,1% rispetto al 2018. E’ inoltre in forte aumento il cash-flow operativo per un +33%, a 66,9 milioni. Poi un ebidta adjusted stabile di 55,1 milioni di euro (con nuove definizioni Ifrs 16).

Il Consiglio di Amministrazione di Ivs Group S.A. (Milano: IVS.MI), riunito il 5 settembre 2019, sotto la presidenza di Paolo Covre, ha esaminato ed approvato la relazione semestrale del gruppo Ivs al 30 giugno 2019. Che evidenzia la costante crescita del gruppo, come di seguito sintetizzato.

Ivs Group: il CdA valuta il rimborso anticipato del bond con scadenza 2022

Mediante l’emissione di nuove obbligazioni. Il Consiglio di amministrazione ha inoltre dato mandato agli amministratori delegati per valutare il rimborso anticipato dell’obbligazione Ivs Group con scadenza novembre 2022, mediante l’emissione di un nuovo prestito obbligazionario. Da emettere a condizioni più convenienti, in linea con l’attuale scenario dei tassi di mercato. E con un allungamento della scadenza.

Sintesi dei risultati al 30 giugno 2019

Fatturato consolidato pari a 232,1 milioni, in crescita del 6,1% rispetto a giugno 2018. Ebitda pari a Euro 54,0 milioni. Ebitda Adjusted 1 Euro 55,1 milioni. Quindi in aumento del 10,2% rispetto al 2018, con un’incidenza sul fatturato pari al 23,7%. (21,4% senza gli effetti derivanti dalla nuova formulazione del principio contabile Ifrs 16 e 27,1% sul fatturato calcolato al netto di royalties e positioning fees).

Utile netto di Ivs Group

E’ pari a Euro 13,0. Utile netto adjusted, pari a 13,9 milioni, prima degli utili di terzi per 0,7 milioni, ovvero pari a 14,5 milioni prima degli effetti dell’ Ifrs 16. Perfezionate 6 nuove acquisizioni in Italia e Francia, per un valore di circa 35,2 milioni.

Ivs Group S.A. è il leader italiano

E secondo operatore in Europa nella gestione di distributori automatici e semiautomatici per la somministrazione di bevande calde, fredde e snack (vending). L’attività core del vending si svolge principalmente in Italia. (79% del fatturato). Poi in Francia, Spagna e Svizzera, con circa 202.000 distributori automatici e semiautomatici. Il gruppo ha una rete di 82 filiali e più di 2.900 di collaboratori.

Serve più di 15.000 aziende ed enti

Con circa 850 milioni di erogazioni all’anno. Andamento della gestione: il fatturato consolidato del 1° semestre 2019 ammonta a 232,1 milioni. (di cui 222,7 milioni derivanti dall’attività caratteristica del vending. Con un incremento del 6,1% rispetto ai 218,7 milioni del 2018 (di cui 210,4 milioni nel vending).

Il 1° semestre 2019 sconta inoltre una giornata lavorativa in meno (con una incidenza dello -0,9% circa sul totale) rispetto al 1° semestre 2018.

I ricavi aumentano del 7,0% in Italia e dell’ 8,5% in Francia

Mentre scendono in Spagna (-7,2%) e in Svizzera (-2%, dove però aumenta
la redditività). In aumento il fatturato della CGU Coin Service +12,5% in totale, di cui +6,5% nel business principale della moneta metallica e +42% nell’attività IoT e digitale della controllata Venpay.

Che dopo la fase di start-up inizia a mostrale margini positivi. L’andamento del fatturato nel vending cresce in assoluto del 5,0% (+1,0% a parità di perimetro e di giorni lavorativi). Con un +6,7% in Italia,+7,1% in Francia, –6,7% in Spagna e -2,0% in Svizzera.

In particolare, in Italia si registra un aumento dei volumi a parità di perimetro e giorni lavorativi del 1,8% circa. A conferma della forte capacità commerciale dell’azienda anche in un contesto di generale debolezza dei consumi; in Spagna si sono invece registrati forti cali dei volumi (-7,3%). Soprattutto presso alcuni grandi clienti industriali (settore
automotive), già evidenziati nei trimestri precedenti, solo in parte compensati dall’aumento dei prezzi medi.

Il numero totale di erogazioni a giugno 2019 è stato pari a 444,4 milioni

Da 428,7 del giugno 2018 (+3,7%). Come negli anni e nei trimestri precedenti, Ivs Group mostra sempre un tasso di acquisizione complessivo di nuovi clienti superiore al churn rate. Il prezzo medio delle erogazioni del semestre è salito ad 47,5 centesimi, da 46,9 centesimi dell’analogo periodo 2018 (+1,3%).

In generale, i risultati a pari base di clienti sono negativamente influenzati dal rallentamento dell’economia e dei consumi. Più in particolare, anche da sfavorevoli condizioni climatiche. Soprattutto a causa di un mese di maggio 2019 particolarmente freddo e piovoso; con un calo dei volumi di bevande nell’ordine di 2 milioni di bottiglie in meno rispetto a un ottimo analogo periodo del 2018.

Nel primo semestre 2019 sono state perfezionate 6 acquisizioni per Ivs Group

Di cui 5 in Italia e 1 in Francia, per un enterprise value complessivo di circa 35,2 milioni, con un contributo pro rata temporis al fatturato di circa 7,9 milioni.
A marzo 2019 Ivs si è aggiudicata la gara per l’installazione e gestione dei distributori automatici sulla rete della metropolitana di Parigi.

E’ già in corso l’attività preparatoria per tale importante contratto (a partire dal 2020, con una durata di 10 anni)

Che, al di là della specifica rilevanza economica, porterà grande visibilità e ulteriori effetti sulla strategia di crescita di Ivs in Francia. In aumento poi del 11,1% l’Ebitda reported consolidato (con gli effetti IFRS 16) rispetto a giugno 2018. Che passa da circa 48,7 milioni a 54,0 milioni.

L’Ebitda Adjusted consolidato sale del 10,2%, da 50 milioni a Euro 55,1 milioni

Con un’incidenza sul fatturato del 23,7%, sostanzialmente stabile a parità di criteri contabili. L’Utile netto di gruppo al 30 giugno 2019 è pari a 13,0 milioni. Il risultato netto include alcuni costi e proventi considerati eccezionali per loro natura, per complessivi 0,9 milioni (al netto dei relativi effetti fiscali). L’Utile netto adjusted al netto delle voci straordinarie, è pari a 13,2 milioni. (13,9 milioni prima degli utili di terzi per 0,7 milioni).

Ovvero pari a 14,5 milioni (-5,1%) senza gli effetti della nuova applicazione del principio Ifrs 16. (maggiori ammortamenti e costi finanziari, superiori rispettivamente per circa 4,9 milioni, da 23,9 a 28,8 milioni, +20,5% e 1,2 milioni. Da 7,2 a 8,4, +16,7%).

Gli effetti dell’Ifrs16 influiscono anche sul tax-rate

Con un lieve aumento delle imposte, in ragione del differenziale di imponibile tra le
riprese positive sui canoni d’affitto e l’aumento degli ammortamenti calcolati sul valore d’uso figurato dei cespiti in affitto.

La posizione finanziaria netta è negativa per 361,3 milioni, di cui 63 milioni derivanti dalla nuova formulazione del principio contabile Ifrs 16, rispetto a Euro -348,5 milioni al 1 gennaio 2019 e in miglioramento dagli -366,4 euro al 31 marzo 2019. Nel semestre sono stati effettuati pagamenti per investimenti netti complessivi pari a 49,9 milioni, di cui circa 27,5 milioni per investimenti tecnici netti.

Inclusi quelli relativi alle aziende acquisite e per pagamenti per investimenti fatti in periodi precedenti, oltre che 22,4 milioni per pagamenti su acquisizioni, che contribuiscono al conto economico prevalentemente solo dal mese di marzo 2019. Il debito finanziario netto si riduce nel 2° trimestre 2019. Benché siano state accelerate alcune componenti di investimenti, sia per cogliere specifiche opportunità vantaggiose (es. acquisto in blocco di una flotta di furgoni da un fornitore in difficoltà di un operatore concorrente).

Sia per far rientrare, ove possibile, investimenti in distributori e altri cespiti nei termini e nei benefici previsti dalla normativa Industry 4.0. La Pfn include anche 11,1 milioni di debiti verso azionisti per dividendi deliberati dall’assemblea di maggio 2019, ancorché pagati a inizio luglio 2019.

A giugno 2019 Ivs Group ha circa 17,8 milioni di crediti Iva

E attività finanziarie per azioni proprie (n. 1.895.818 rivenienti per la maggior parte dalla redemption della business combination Spac-Ivs del 2012). Non inclusi nel calcolo della posizione finanziaria netta.

Al netto degli effetti IFRS 16, della dinamica di investimenti, acquisizioni e gestione finanziaria, l’attività operativa del 1° semestre 2019 mostra una generazione di cassa in significativo aumento. Pari a 66,9 milioni da 50,3 milioni del 1° semestre 2018.

Il prestito obbligazionario con scadenza novembre 2022, tasso fisso 4,5% (su cui è in corso di valutazione la possibile estinzione anticipata; mediante emissione di un nuovo bond) e i finanziamenti bancari a medio termine esistenti, prevedono la neutralità degli effetti derivanti dalla nuova definizione del principio contabile Ifrs 16 sui covenant finanziari.

Altri fatti di rilievo ed operazioni realizzate dopo il 30 giugno 2019

Il 1° luglio 2019 IVS Italia S.p.A. ha acquisito Moka System, attiva in Lombardia e Veneto, per un valore di circa 0,9 milioni. Poi, il 10 luglio è stato pagato il dividendo, pari a 0,30 per azione, per complessivi 11,1 milioni circa (escluse le azioni proprie).
Il 31 luglio CSH s.r.l.. Controllata al 100% da Ivs Group, ricevute le previste autorizzazioni di Banca d’Italia, ha perfezionato l’acquisto del 76% dell’istituto di pagamento Moneynet S.p.A. (detenuto dal gruppo Nexi). Per un prezzo pari a circa 0,08 milioni; il restante 24% è stato acquisito da 8 persone fisiche (manager e amministratori del gruppo, con un 3% ciascuno), coinvolte nel futuro sviluppo di Moneynet.

Come comunicato a fine 2018 alla firma dell’accordo, questa acquisizione rientra nei progetti di Ivs nel campo dello sviluppo dei pagamenti e della digitalizzazione

Il 1° agosto Ivs Italia ha acquisito le attività vending di Gioservice, in Lazio e Toscana, per un valore provvisorio di 1,5 milioni. Lo scenario economico e dei consumi nei diversi paesi e comparti in cui Ivs opera restano deboli. Ciò influisce sull’andamento dei volumi; a parità di perimetro clienti, ma d’altro canto contribuisce al trend di concentrazione nel settore del vending. Promosso dagli operatori più solidi e qualificati.

In questo contesto, Ivs si attende di continuare un percorso di crescita dimensionale e di redditività

L’implementazione degli investimenti tecnici, dei sistemi digitali e di pagamento di Ivs collegati alla rete di distributori automatici, ha consentito, dall’inizio del 2019, l’avvio delle prime iniziative di co-marketing, direct marketing e shopper marketing. In collaborazione con importanti operatori del food & beverage (Coca Cola, Mars, Ferrero…). E nei servizi di pagamento (con Alipay della cinese Alibaba).

Tali programmi, che si basano sulla capacità di IVS Group di combinare una estesa ed integrata infrastruttura tecnologica. Con il contatto giornaliero diretto con milioni di consumatori finali, rappresentano un’importante opzione strategica per il futuro e confermano l’attrattività e la leadership nell’innovazione per il vending di Ivs.

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