MILANO – Cambio ai vertici Esselunga: l’amministratore delegato Carlo Salza lascia il posto a Sami Kahale, attualmente direttore generale di Esselunga. Salza diventerà presidente del gruppo. Con la chiusura del 2019, avverrà il passaggio ufficiale. Leggiamo la notizia completa dall’articolo di Giovanni Tedeschi per fitnessfinanziario.it.
Sami Kahele: chi è il nuovo Ceo Esselunga
Sami Kahele, 58 anni, ha studiato presso l’University of Notre Dame nell’Indiana e si è laureato in ingegneria gestionale, è entrato a far parte di Esselunga nel 2018.
Prima di unirsi al gruppo ha lavorato per 33 anni presso Procter & Gamble. Ricoprendo diversi ruoli fino ad arrivare alla carica di amministratore delegato per il Sud Europa.
Durante il suo primo anno di lavoro in Esselunga, Kahele ha trasferito al management non solo la sua lunga esperienza ma anche le sue idee organizzative, gestionale e di marketing.
Queste caratteristiche sono fondamentali per la leadership nel settore della grande distribuzione, anche se si pensa il contrario, sono importanti per l’attenzione al cliente.
I numeri di Esselunga
La successione al vertice, programmata da tempo, servirà per il rafforzamento manageriale del gruppo. Quest’ultima permetterà ad Esselunga di rafforzare le proprie sue sfide in un mercato in forte movimento, nonostante la recessione dei consumi.
I numeri di Esselunga parlano chiaro, l’azienda sta ottenendo risultati crescenti e positivi, solo nel 2018 si sono registrate vendite pari a 8 miliardi di Euro.
Nei primi sei mesi del 2019 le vendite registrate hanno un segno positivo. Concludendo il semestre con il + 2,9% rispetto alle società concorrenti, confermando il trend di crescita.
Il mercato di riferimento a fine maggio nelle 31 provincie servite da Esselunga hanno segnato un + 1,2%. Questo risultato si è ottenuto contenendo i prezzi e facendoli calare di circa l’1,2%, segnando che i volumi crescono oltre il 4 %
A fine maggio il mercato di riferimento nelle 31 province dove è diffuso il marchio faceva segnare un +1,2%. Calano ii prezzi di vendita a scaffale (-1,2%), segno che i volumi crescono oltre il 4%.