MILANO – A Bologna sono stati molti gli appassionati e professionisti del caffè che si sono riuniti a Fondazione Fico per l’incontro “ Tutto il bene del caffè “, organizzato da Cristina Caroli e Alessandro Galtieri.
Il punto di vista nell’articolo seguente, è proprio quello di Cristina Caroli, Coordinatrice uscente Sca Italy. Nonché titolare con Alessandro Galtieri di Aroma. Storica realtà dello Specialty a livello nazionale.
Tutto il bene del caffè: Cristina Caroli entusiasta dell’incontro
“Siamo davvero lieti di avere portato il caffè e la sua filiera di qualità alla attenzione di Fondazione Fico. Un contenitore di eccellenza all’interno della Fabbrica italiana contadina, Eataly world, a Bologna.
Duccio Caccioni, agronomo e direttore scientifico della Fondazione
Ha introdotto calorosamente l’incontro e il tema caffè, sottolineando il piacere di questo primo incontro sulla materia prima caffè e sulla filiera virtuosa specialty. Rispettosa della materia prima, dell’ambiente e delle persone che ne dipendono economicamente.
Gli obiettivi della Fondazione Fico
Sono l’educazione all’alimentazione e alla sostenibilità, dai punti di vista economico, ambientale, energetico e sociale. La Fondazione accompagna i consumatori nella scoperta del cibo. Attraverso l’esperienza diretta all’interno della filiera alimentare, per promuovere il rispetto verso il cibo e i suoi valori.
Opera in sinergia con importanti realtà del territorio e della regione, nonché del Ministero dell’Ambiente. Avviando progetti su numerosi temi che spaziano dal territorio al consumo consapevole, che vengono svolti attraverso lezioni o laboratori. A questo si aggiunge una costante attenzione al mondo universitario e all’attività di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica in diverse aree scientifiche.”
Un progetto di valorizzazione meraviglioso
Continua il resoconto di Tutto il buono del caffè, di Cristina Caroli “Che ha innumerevoli similitudini ed analogie di obiettivi con il mondo Sca specialty coffee association. Le affinità con la filiera virtuosa dello Specialty promosse da sempre da Sca, mi sono balzate immediatamente agli occhi.
Soprattutto perché Alessandro e io, da tempo, sentiamo il bisogno di valorizzare il caffè anche oltre la tazzina. Dando a questo magnifico prodotto della terra un maggiore spessore e valore agli occhi del consumatore.
Ciò può avvenire esattamente con le chiavi utilizzate da Fondazione Fico e Sca. Ovvero spiegando quanto di buono e quanto valore ci possa essere nell’intero processo che porta il seme di una bacca tropicale fino alle nostre labbra.
Sca, grazie alle proprie attività, quote sociali e generosi contributi di soci grandi players di mercato, finanzia e promuove diverse attività virtuose. Infatti, oltre che la promozione delle proprie, si occupa anche delle numerose associazioni.
Alcune realtà associative hanno come missione quella di aumentare proteggere migliorare la colture di caffè di qualità. Migliorando al contempo i mezzi di sussistenza delle famiglie che lo producono.
La strategia è quella di creare una “cassetta degli attrezzi”
Con varietà di caffè, risorse genetiche e tecnologie di accompagnamento e disseminarli strategicamente nei paesi produttori. Attualmente vi sono prove e progetti in 21 Paesi del mondo per preservare il caffè e aumentare le coltivazioni di qualità. Un progetto straordinario per il futuro della pianta del caffè, riguarda la mappatura del genoma , per il quale c’è stato importante sostegno economico di due colossi italiani del caffè: Lavazza e Illy.
Coe, la sigla della Cup of excellence
E’ una organizzazione davvero indipendente e trasparente che ha avuto anche difficoltà ad affermarsi proprio funzione di tale indipendenza che viene ribadita con chiarezza anche ai finanziatori. D’altro canto questa garanzia di imparzialità ha posto le basi per l’espansione in più paesi produttori di caffè.
Attualmente 11 nazioni produttrici di caffè si affidano a Cup of excellence per scoprire e premiare i loro migliori coltivatori di caffè e aiutare a sviluppare relazioni di mercato a lungo termine così importanti per lo sviluppo economico sostenibile.
Grazie a Coe e ai suoi assaggi alla cieca di esperti sensoriali, sono stati scoperti incredibili caffè, creati da agricoltori a volte umili e sconosciuti. Alcuni di loro, hanno cambiato le loro vite vincendo, e potendo vendere il raccolto a prezzi d’asta in dollari.
Iwca – International Women’s Coffee Alliance
Con i suoi precisi cardini muove le proprie risorse e persone di riferimento che prestano attività di volontariato; promuovendo rispetto per la figura femminile nei paesi produttori; sostenendo programmi che promuovono l’armonia dell’impatto ambientale, sociale ed economico. L’Iwca sostiene azioni che rafforzano le donne nel realizzare il loro pieno potenziale, mediante l’istruzione e la costruzione di percorsi di piccola imprenditoria.
Non sono mancate spiegazioni delle tecniche agronomiche. Sottolineando i molteplici passaggi delle lavorazioni del frutto del caffè nella filiera specialty: Dalle raccolte selettive, alle diverse lavorazioni con diverso impatto sul gusto in tazza ma anche sull’ambiente. Le lavorazioni sono molteplici, manuali e occorrono risorse idriche, logistiche e umane.
Il mondo del vino
E’ stato usato come termine di paragone per fare comprendere ai coffee lover presenti il valore di una tazzina, soprattutto di qualità o specialty. Non possiamo dimenticare che nel mondo possiamo permetterci tante tazzine di caffè solo perché coltivazione e processi post raccolta avvengono in Paesi con economie più deboli di quelle dei Paesi consumatori; economie in cui in cui il costo del lavoro è più basso e la valuta di scambio ha un potere economico maggiore.
Tutto il buono del caffè: altro argomento è stato il mercato del caffè commerciale, di massa
Con i suoi andamenti critici degli ultimi tempi a causa dei “futures” firmati dai grandi acquirenti. Che appiattiscono il prezzo del caffè all’origine nei prossimi anni a venire, a fronte di una richieste sempre più alta e una produzione insufficiente. Oltre che alle bolle speculative che non possono essere evitate da riserve inesistenti da introdurre sui mercati. Tutto ciò innescherà situazioni di povertà e sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali già purtroppo prevedibile ora.
Il mondo Specialty, promosso da Sca, lo abbiamo sottolineato, è invece virtuoso
Propone valori e metodi che rispettano la pianta del caffè, la sua splendida varietà genetica e gustativa, le tante persone coinvolte nella sua coltivazione. La filiera specialty, crea sempre più spesso scambi importanti di know how a fronte di una “coffee chain” molto breve. Nonché rapporti personali e professionali duraturi tra acquirenti e produttori. Innesca inoltre, grazie a prodotti meglio pagati, la creazione di zone di eccellenza di produzione in cui sviluppare infrastrutture che supportano, risorse idriche, sanitarie e scolastiche.
Abbiamo utilizzato come Case History “Mzungu Project” di Rubens Gardelli, Campione mondiale e caro amico
Spiegando come un progetto nato da una piccolo imprenditore italiano, ha apportato benessere e soddisfazione reciproca, e fondato una partnership con ottime prospettive di sviluppo e miglior vita a livello locale in Uganda. Rubens ha riportato alla luce cultivar come SL14 & Nyanzaland, valorizzandoli, con lavorazioni raffinate. Affinandoli e facendoli scoprire al mondo con grande successo.
L’incontro si è concluso con una degustazione di tre referenze di Rubens Gardelli, eseguite in V60 da Alessandro Galtieri, Campione Italiano 3° ai mondiali Brewers cup a Boston 2019. Che ha tenuto banco a lungo, estraendo caffè rispondendo alle molte domande dei partecipanti.
E stata davvero grande la soddisfazione di aver visto come l’assaggio del caffè con il metodo Brewing ha accentuato il lato esperienzale dell’incontro
Infatti l pubblico ha assaggiato il caffè con una predisposizione e curiosità stimolate dagli aspetti culturali delle premesse. Si è accostato con rispetto e curiosità, ha sorseggiato e apprezzato, ha dato spessore e valore ad una bevanda molto bevuta ma poco conosciuta.
Questo è il potere della divulgazione. Un dettaglio tutt’altro secondario che invito i miei colleghi baristi a tenere sempre in grande considerazione per supportare una proposta Specialty di qualità, e avere un pubblico consapevole e coinvolto.”