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NESPRESSO – Sempre più concorrenti: l’ultimo è Mondelez (ex Kraft) con Carte Noire

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MILANO – Il mercato del porzionato e delle capsule in particolare è ricchissimo. Sono sempre di più i marchi che vogliono erodere quote di mercato a Nespresso, inventore del porzionato in capsule. L’ultimo in ordine di tempo è il gruppo americano Mondelez (ex Kraft), con le capsule a marchio Carte Noire che compariranno presto negli scaffali della grande distribuzione in Francia, Spagna e Austria.

L’offensiva proseguirà con altri marchi in Germania (Jacobs) e in Olanda (Velours Noir).

In Francia le capsule compatibili con il sistema Nespresso, offerte in quattro profumi, saranno in vendita a 3,3 euro nella confezione da dieci, poco meno di quelle originali svizzere.

Vengono sfornate dalla fabbrica di Lavérune, non lontano da Montpellier, nel Sud del paese. I sindacati affermano che la nuova linea produttiva darà lavoro ad altre 60 persone entro il 2014.

Mondelez rivendica il ruolo di leader europeo del caffè venduto nei grandi negozi con il 20% di fetta di mercato. Carte Noire, in Francia, ha conseguito lo scorso anno un fatturato di 465 milioni di euro.

Gli esperti di Euromonitor hanno spiegato che il caffè in capsule ha visto il giro d’affari raddoppiare negli ultimi quattro anni, fino a raggiungere la cifra di 4 miliardi di euro nel Vecchio continente. L’obiettivo è arrivare a superare i 6 miliardi nel 2017.

In tale contesto la parte del leone la fa Nestlé, che ha fatto del marchio Nespresso il simbolo del caffè di alto livello, con margini molto elevati. L’anno scorso i suoi ricavi sono ammontati a circa 3,2 miliardi di euro.

Ma non è la prima volta che gli elvetici si trovano a far fronte alla concorrenza. Nel 2010 le società Ethical Coffee Company, fondata da un ex manager di Nespresso, e Demb si cimentarono nell’affare quasi contemporaneamente.

In poco tempo i nuovi prodotti, con un prezzo dal 10 al 20% inferiore a quello di Nestlé, si fecero largo nei supermercati. Demb ha reso noto di avere finora consegnato in Francia 800 milioni di capsule l’Or Espresso, che salgono a 1,5 miliardi includendo altri sei paesi.

Una sorte molto diversa è invece toccata all’aspirante concorrente svizzero Ecc, che non ha trovato spazio nel mercato domestico: i tribunali hanno dato ragione a Nestlé, che rivendicava il diritto di proprietà sulla forma della capsula.

All’assalto di questo ricco mercato si è lanciata anche la francese Méo, prima realtà indipendente della torrefazione transalpina con un fatturato pari a 140 milioni di euro.

L’azienda si è fusa con Fichaux, investendo 4 milioni nella sua fabbrica per produrre nuove capsule compatibili Nespresso, che vengono distribuite da Carrefour e Intermarché.

Nestlé ha probabilmente accusato il colpo, ma continua a essere dinamica. Il gruppo elvetico è costante nel coltivare gli ingredienti che hanno reso celebre il marchio di caffè attraverso il lancio di nuovi tipi di bevanda e di altri modelli di macchine.

La rete di negozi si sta ampliando, con ulteriori aperture, fra cui quelle di Tokyo e Los Angeles. Resta invece una certa freddezza nei confronti della grande distribuzione, visto che Internet è il suo primo canale commerciale.

Nella scorsa primavera è cominciata la costruzione del terzo impianto produttivo di Nespresso in Svizzera, che comporta un investimento di 300 milioni di franchi (243 mln euro). Non c’è alcuna intenzione di lasciare campo libero agli avversari.

Fonte: http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1846689&codiciTestate=1

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