MILANO – Manca poco ormai alle competizioni mondiali che avranno luogo a Boston questo aprile. Per la categoria di brewing, gli italiani saranno ben rappresentati dal professionista, già alla sua seconda esperienza, Alessandro Galtieri.
La vicinanza con i campionati di Rimini l’ha convinta ad una prova simile oppure ha preparato qualcosa di diverso e che cosa in questo caso
“Ai mondiali porterò una sorta di evoluzione di quello che ho portato a Rimini. Non ho stravolto la gara, perché comunque ho riscontrato un buon ritorno. La gara mi piace e mi appartiene. Quindi ho semplicemente approfondito di più i temi e uno studio maggiore della tecnica. Ma la gara sarà fortemente ispirata alla precedente.”
Al Mondiale il caffè conta tantissimo ma anche la tecnica: lei che cosa sta realizzando?
“La mia tecnica da sempre, cioè quella che più mi caratterizza ormai, è lo spin. Quindi il movimente rotatorio del V60, che ha il grande vantaggio di chiudere i canali preferenziali. E contrastare il fenomeno del channeling. Ho studiato ancora su questa tecnica.”
Come riesce ad organizzarsi in questo periodo? Come si divide tra preparazione, lavoro e vita sociale?
“La vita sociale è un po’ un lusso. – Ride. – Quando decidi di partecipare a una gara, è chiaro che devi sacrificare molto. Cerco di prendere tutti gli spazi che ho per dedicarmi alla preparazione. Non tutti sanno che la gara di brewing è composta da due sfide. Quella che si vede è quella open, ma ce n’è un’altra di importanza fondamentale che è quella del “Compulsory”, che vede la estrazione di un caffè segreto, di cui nulla è noto, e di cui è necessario, in un tempo limite, individuare le caratteristiche ed esaltare le note pregevoli trovando la macinatura e temperatura di estrazione ideali.
Vengono quindi assegnati del caffè, dell’acqua e un macinacaffè uguali per tutti e vince chi prepara una tazza migliore partendo dalle stesse armi. Per cui è necessario allenarsi parecchio.”
Che cosa ha imparato dai mondiali che ha già vissuto e che tenterà di evitare di ripetere alla prossima competizione?
“Nella scorsa edizione dei mondiali, sono stato gravemente danneggiato da un particolare: una presa elettrica che ha compromesso la riuscita della mia gara. Quindi ancora di più ho imparato a non dare nulla per scontato. E ancora di più controllerò ogni dettaglio, cercando di dominare il più possibile i fattori esterni, per potermi esprimere al meglio”