MILANO – Il mondo della ristorazione sta scoprendo solo ora il valore di un servizio che comprenda anche il buon caffè. La scelta dello chef Luciano Zazzeri per il suo locale, il rinomato La Pineta, andava proprio verso questa direzione. In linea con una proposta di qualità, lo chef stellato proponeva caffè pregiati nel suo menù. Ora, all’età di 63 anni, si è spento, lasciando oltre alla sua attività, la sua famiglia. Leggiamo la notizia, da leggo.it. In coda il comunicato di ricordo della Fipe.
Zazzeri era molto conosciuto nella comunità bibbonese
Che ha accolto la notizia della sua morte con sgomento. La sua cucina, nota in particolare per i piatti di pesce, era apprezzata anche dalle personalità del mondo dello spettacolo. In 25 anni di carriera ha ospitato nel suo ristorante clienti celebri come Diego Abatantuono, Paolo Bonolis; Beppe Grillo e, addirittura, Mick Jagger.
Luciano Zazzeri, che lascia due figli e un nipote, è stato ritrovato morto nel garage della casa dei genitori domenica 17 marzo intorno alle 18.30. Sulla homepage del sito web del ristorante La Pineta, si possono ancora leggere le parole dello “chef pescatore“. Come era conosciuto nell’ambiente della ristorazione.
Le parole dello chef
«Il ristorante La Pineta nasce grazie a nonna Nella, a zia Serenella e a mia madre, cuoca straordinaria, che mi ha avviato all‘arte della cucina e a mio padre che mi ha fatto conoscere il mare a loro va tutta la mia gratitudine. Tanta della professionalità che oggi ci distingue è dovuta anche alla vicinanza di straordinari produttori di vino dai quali abbiamo imparato molto».
Il comunicato della Fipe, Federazione pubblici esercizi: “Sapeva farti sentire a casa”
“Quello appena trascorso è stato un fine settimana doloroso per la ristorazione italiana, che con Luciano Zazzeri ha perso uno dei suoi maestri – è il ricordo di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi in occasione della scomparsa del famoso chef toscano -.
La nostra Federazione vuole ricordare e rendere omaggio ad un’icona del “saper fare”, un “artista” della cucina a cui va il merito di aver dato valore alla tradizione a partire dalle nostre radici più profonde, come testimonia il pregevole lavoro di recupero di antiche ricette a partire da testi etruschi e romani.
Un amore per la genuinità delle origini a cui si aggiunge una perizia unica nel cucinare il pesce, “un cibo che bisogna saper preparare con amore e rispetto”, e la capacità di far sentire gli ospiti del suo ristorante davvero a casa, “un posto dell’anima” celebrato anche dal Financial Times.
Esprimendo cordoglio e vicinanza alla famiglia, a Luciano Zazzeri va il nostro più sentito ricordo, con l’auspicio che il suo testamento culinario, fatto di sapienza, amore per l’eccellenza, attenzione al cliente e grande umiltà non venga disperso e anzi possa continuare ad essere fonte di ispirazione per i professionisti di oggi e di domani”.