VAZZOLA (Treviso) – Raccontiamo una storia che rappresenta un esempio per molti dei giovani che vorrebbero iniziare una propria attività. E’ l’esempio di Federico, un barista con la sindrome di down che non si è lasciato fermare dai suoi limiti. Aprendo un locale nel centro di Vazzola. Ripercorriamo allora il suo percorso, attraverso l’intervista di Alberta Bellussi per oggitreviso.it.
La sfida è davvero grande
Uscire dalla chioccia dei progetti costruiti sui ragazzi con la Sindrome di Down e partire con un’attività privata indipendente gestita da Federico e la mamma. Federico affronta la sua nuova sfida di autonomia nel caffè centrale di Vazzola con la mamma Mariagrazia e Vanessa, una collaboratrice in cucina.
Federico è uno dei ragazzi storici dell’Aipd Marca Trevigiana
Affiancato da una mamma che in prima linea ha portato avanti questi progetti importanti per i ragazzi con la Sindrome di Down. Federico è un ragazzo allegro, solare e pieno di vita.
Da dove parte l’idea di gestire un’attività vostra, indipendenti dall’Associazione?
Mariagrazia: Non è stato nulla di programmato ma una possibilità che si è presentata nel momento in cui ci sentivamo pronti per farlo. Non avevamo mai pensato che Casa Vittoria fosse per Federico un punto di arrivo ma un’altra tappa del suo percorso di autonomia.
Per Federico è stato un momento per fare formazione e pratica sul campo
Con la speranza di essere, poi, inserito fuori. Per alcuni ragazzi, magari, è un punto di arrivo e per altri un punto di passaggio, un campo per fare esperienza pratica. Ricordiamo che Casa Vittoria è un bellissimo progetto che nasce nel 2010 grazie a un piccolo gruppo di famiglie di ragazzi portatori di Sindrome di Down partì dalla coltivazione di un piccolo orticello.
Trasformatosi negli anni in 3 bellissime serre con l’aggiunta nel 2017 di che in una struttura ricettiva di alto livello, 4 stelle, che vanta 6 camere e un ristorante. Il team di Casa Vittoria, sostiene le famiglie di ragazzi disabili formando persone capaci di autonomia e professionalità pur partendo da situazioni di disagio di diversa complessità.
Quanto hai lavorato a Casa Vittoria?
Federico: ho lavorato lì quasi due anni e ho fatto sia la coltivazione degli ortaggi e poi in cucina nel ristorante. Ora è passato questo treno e siamo saliti. Anche se continuerò a partecipare a dei progetti con i ragazzi di Aipd nelle varie uscite. Io ho fatto la scuola alberghiera a Vittorio Veneto e poi i corsi di cucina organizzati dall’Aipd.
Sono davvero molto emozionato di questa nuova esperienza che ho iniziato in questi giorni però continuerò anche a fare nuoto e calcetto a 5; gioco centrale e sono capitano della squadra del Padova con la quale lo scorso anno abbiamo vinto il titolo nazionale.
Quali sono i tuoi compiti al bar?
Sono al bar alla macchina da caffè, farò il barista e servirò i piatti in tavola a chi verrà a pranzo.