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venerdì 22 Novembre 2024
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Fipe, bar o ristorante è donna perché la manodopera femminile conta più del 50%

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ROMA – Bar o ristorante è donna. Nella ricorrenza dell’8 marzo, Fipe rende merito al volto femminile del fuoricasa all’italiana premiando le donne che con il loro lavoro valorizzano l’eccellenza enogastronomica del nostro Paese in tutto il mondo: dal bar alla ristorazione, senza dimenticare il mondo del vino e della comunicazione.

A questo scopo, la Federazione premia, in occasione della Giornata internazionale della donna, 3 donne che si sono distinte in questo settore.

“L’8 marzo costituisce sicuramente il contesto più indicato per ringraziare e celebrare il volto femminile dell’imprenditoria e dell’eccellenza gastronomica italiana – dichiara Antonella Zambelli, Presidente del Comitato Fipe in rosa -. Un riconoscimento il cui scopo non è solo promuovere i grandi nomi della ristorazione in rosa; ma anche rendere omaggio a tutte quelle donne che ogni giorno operano con impegno e passione nel mondo del fuoricasa e contribuiscono a renderlo così importante nell’ambito del sistema economico italiano. Nelle nostre imprese tante sono le imprenditrici e tantissime le lavoratrici. Oltre il 50% dei lavoratori dipendenti sono donne. Questo significa che gran parte dei lavori all’interno delle brigate, dietro i banconi dei bar e a contatto con i clienti viene portato avanti da donne. Questo premio da parte di Fipe vuole essere anche un omaggio e un ringraziamento per ognuna di loro”.

In questa infografica, i dati del lavoro delle donne nei pubblici esercizi

bar donna L'infografica Fipe sul lavoro femminile nei pubblici esercizi
L’infografica Fipe sul lavoro femminile nei pubblici esercizi

Da anni Fipe dedica particolare attenzione al lavoro al femminile con una serie di iniziative ad hoc tese a valorizzare le figure femminili nel settore: protagoniste nell’offerta di una ristorazione di qualità, attenta alla cura del dettaglio e alla familiarità nei rapporti con la clientela. Questo premio è un’ulteriore espressione dell’impegno profuso dalla Federazione in questo ambito e dalla volontà di ampliarne la risonanza.

Con questo spirito Fipe ha scelto 3 volti che rappresentano in modo significativo il mondo della ristorazione e del fuoricasa al femminile, di fama italiana e internazionale, ognuna delle quali è testimone di una parte diversa di questo variegato mondo, in particolare (procedendo in ordine alfabetico):

Cinzia Ferro, Bartender e founder Estremadura

È una tra le più famose barlady del Paese, e con il suo gioiellino, L’Estremadura Cafe, ha portato l’arte del bartending sul Lago Maggiore. Cinzia Ferro ha iniziato lavorando prima come cameriera, poi come barista. La passione e la curiosità l’hanno portata ad approfondire il mondo della mixology e a diventarne una indiscussa protagonista.

Angela Frenda, Food Editor de Il Corriere della Sera

Storica giornalista de Il Corriere della Sera, nel 2012 diventa protagonista della nascita del “sistema food” del quotidiano di via Solferino. Che è diventato così il primo quotidiano italiano ad averne uno. Oggi Angela Frenda è food editor e, oltre a gestire le narrazioni della web serie “Racconti di Cucina” sul quotidiano, ha scritto tre libri, “Racconti di Cucina”, “La cucina felice” e “Ricette per Natale” (Corriere della Sera e Rizzoli). Nel 2017 ha vinto Il Premiolino per la diffusione della cultura alimentare.

Roxana Roman, barista e co-proprietaria del Roxy Bar di Roma

Trentaquattrenne di origine romena, è barista e co-proprietaria, insieme al marito, del Roxy Bar di Roma. Ma, soprattutto, è un esempio di civiltà e resistenza alla criminalità. A seguito di un’aggressione all’interno del suo bar, che ha coinvolto anche una donna disabile, Roxana ha trovato il coraggio di denunciare gli aggressori seppur appartenenti al clan dei Casamonica. Nonostante le ripetute intimidazioni seguite alla sua denuncia, Roxana non ha mai fatto un passo indietro ed ha portato avanti la sua battaglia. Grazie alle sue denunce tre criminali sono stati arrestati e il bar è diventato un simbolo di resistenza civile

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