CARRARA (Massa-Carrara) — Una fiera di settore offre l’occasione per rifare il punto sul rapporto degli italiani con il caffè. Il comparto caffeicolo è stato infatti in primo piano a Tirreno C.T. – Ospitalità Italia, manifestazione giunta alla sua 39a edizione, che si conclude quest’oggi, in contemporanea con Balnearia, presso il Complesso fieristico di Carrara. Le aziende della filiera del caffè sono ben rappresentate in questo evento, con oltre una trentina di espositori, fra torrefattori, produttori di macchinari e altre merceologie affini. Sotto i riflettori, in particolare, i sistemi per cialde e capsule rivolti al mondo professionale.
In coincidenza con la kermesse carrarese, un’analisi del sito Il Dubbio ha elaborato e aggiornato i dati di Coffee Monitor, il primo focus dell’Osservatorio social monitoring di Nomisma sviluppato in collaborazione con Datalytics.
Stando ai risultati di una survey condotta su un campione di oltre un migliaio di consumatori, il 95% del target di riferimento (la popolazione che ha bevuto caffè negli ultimi 12 mesi) beve caffè in modo abituale e l’89% ha bevuto caffè nelle ultime 24 ore.
Una precisazione
Il 93% dei consumatori di caffè afferma di bere soprattutto “caffè espresso”. Attenzione, però, perché la tipologia “caffè espresso” – ai fini della survey – comprende (impropriamente) anche la moka, nonché il porzionato in capsule o cialde. Tra le “altre tipologie”, la survey cita specificamente il caffè all’americana, nonché il caffè d’orzo, che andrebbe a rigore incluso tra i succedanei del caffè.
Oltre la metà (58%) di quanti consumano soprattutto caffè espresso dichiara di bere 1-2 tazze al giorno di caffè. Il 37% fra le 3 e le 4 tazze. Un ulteriore 5%, 5 o più tazze al giorno. Tra i momenti quotidiani di consumo, il più citato (77%) è il primo mattino, subito dopo il risveglio. Seguono il pomeriggio (49%), metà mattina (42%), dopo cena (ben il 19%) e la notte (3%).
Bevo caffè perché …
Quali sono cioè i principali driver di consumo nel target di riferimento sopra citato? Le motivazioni fornite (erano possibili più risposte) sono molteplici e di diverso ordine. Quella maggiormente ricorrente (58%) è “avere l’energia e la carica giusta per affrontare la giornata”. Ma oltre la metà degli intervistati (51%) cita anche il gusto del caffè, il rito e l’abitudine quotidiana del caffè (30%), la piacevolezza e il relax della pausa caffè (24%), gli effetti benefici sulla concentrazione (12%) e i risvolti di condivisione e socialità (12%).
Un modalità di consumo “multi-luogo”
Il caffè espresso evoca dunque nell’immaginario dei consumatori momenti di relax (53%), un piacere (47%), ma anche un rito, una tradizione (37%), un’abitudine (22%) o una necessità (20%). Il consumo di caffè espresso non è relegabile in un solo luogo, prevale piuttosto una modalità di consumo “multi-luogo”. Il 92% di chi beve caffè espresso lo fa infatti tra le mura domestiche, prediligendo il caffè in polvere (53%) e in cialde o capsule (37%), sulla base di scelte fatte in funzione di gusto e aroma (53%), della notorietà della marca (19%), mentre meno rilevante risulta la variabile prezzo, driver di scelta solo per il 15% di chi consuma caffè espresso a casa).
L’importanza del bar
Tra i luoghi di consumo più importanti figurano anche i bar, scelti dal 72% del target di riferimento, oltre al posto di lavoro (il 48% di chi ha consumato caffè negli ultimi 12 mesi l’ha fatto in ufficio). In quest’ultimo caso si predilige l’utilizzo di caffè in cialde o capsule (50%). Il bar è una delle articolazioni forti della rete dei pubblici esercizi. Nei registri delle Camere di commercio si contano 149.154 imprese appartenenti al codice di attività 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina).
Una spesa media di quasi 260 euro all’anno
Attraverso la rilevazione di abitudini di consumo di un campione rappresentativo della popolazione il Coffee Monitor Nomisma Pro fornisce infine una stima della spesa annua in caffè che – tra i consumatori di caffè espresso – sfiora i 260 € annui pro-capite.