lunedì 23 Dicembre 2024
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I baristi sardi sostengono con il No latte day la protesta dei pastori dell’isola

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MILANO – Da qualche giorno le numerose immagini di pastori sardi che versano sulla strada statale 131 litri di latte ovino e caprino in segno di protesta, spopolano su tutti i mezzi di comunicazione. Una presa di posizione forte contro le grosse aziende casearee e della distribuzione. Le quali pagano il prodotto alimentare agli allevatori appena 55 centesimi al litro se di pecora. Oppure 44 se di capra.

Un prezzo troppo basso e le richieste di aumentare a un euro più iva per ogni litro di latte prodotto e pastorizzato, non si sono fatte attendere. Anzi, sono diventate delle vere e proprie istanze. Basta chiedere, bisogna passare all’azione per esser ascoltati.

Una protesta che si è estesa a tutta la Sardegna, supportata da tutti

Dalla squadra del Cagliari, scesa in campo con una maglietta eloquente, sino al mondo del bar. Forse non è un costume ancora molto diffuso, ma anche il latte di capra e di pecora esiste come alternativa a quello vaccino anche nelle caffetterie. Dove viene impiegato per macchiare il caffè. Gli esempi in Sardegna ci sono, ma non mancano neppure nella capitale, dove negli ultimi tempi viene proposta come soluzione per dare un sapore più forte alle ricette. E per chi è allergico al latte di mucca.

E, dato che la solidarietà attraversa genere, età, professione, anche i baristi della Sardegna si sono uniti a sostegno dei pastori. Come? Rifiutando di servire il latte dentro i propri esercizi per un intero giorno.

No Latte Day, la Sardegna è intollerante al lattosio

L’appello è stato lanciato da un barista sardo che non rivela l’identità, tanto meno il nome del suo locale per non fare pubblicità. Ma a nome anche di altri colleghi si fa portavoce della campagna solidale: “Abbiamo deciso di non vendere mercoledì il latte o derivati.”

Siamo tutti pastori oggi

“Bisogna difendere il vostro lavoro e la vostra dignità siamo con voi. Abbiamo saputo che tanti nostri colleghi saranno con voi. Non si può pagare a voi 55 centesimi e noi un litro di latte a due euro, è un insulto. E stendo questo messaggio a tutti i baristi della Sardegna che non conosciamo. A noi non cambia niente vendere per un giorno il latte, a voi sì. Forza paris!

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