MILANO – Mercati del caffè sempre deboli, a fronte della sostanziale stabilità dei fondamentali, che delineano un quadro caratterizzato anche quest’anno da un’eccedenza di offerta rispetto alla domanda. Ma incide anche il clima di incertezza che contraddistingue l’economia mondiale. Sull’altra sponda dell’Atlantico, New York rimane nel limbo, complice il perdurante shut down, che priva gli operatori di parte delle statistiche macroeconomiche e di dati specifici relativi alle borse, a cominciare dal Cot.
Londra ha registrato qualche fibrillazione nella prima decade e alla fine della seconda. Ma si parla sempre di fluttuazioni modeste.
New York regge sopra quota 100
L’Ice Arabica mantiene il supporto sopra quota 100 centesimi. La soglia psicologica del dollaro per libbra è stata violata al ribasso per l’ultima volta a cavallo dell’anno. La settimana trascorsa è iniziata con due ulteriori sedute al ribasso.
Il contratto per scadenza marzo ha chiuso martedì 15 gennaio a 101,30 centesimi: il secondo valore più basso dall’inizio dell’anno. A mettere pressione sui prezzi le statistiche del commercio, con le scorte nei principali porti Usa in ripresa e i dati record dell’export brasiliano.
I mercati finanziari in recupero hanno favorito la parziale ripresa di mercoledì 16, che ha portato il benchmark a 102,40 centesimi.
Chiusura invariata il giorno 17, nonostante la pubblicazione della prima stima Conab sul
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