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lunedì 25 Novembre 2024
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CAMPIONATI MONDIALI – Da Mori a Istanbul ai mondiali di caffè turco Davide Berti e Cinzia Linardi, del Chichera Cafè, sono i primi italiani a qualificarsi Tornano con un ottimo settimo posto. E adesso i mondiali di Cuptesting

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MORI (Trento) – Sono i primi italiani a partecipare ai campionati mondiali di caffetteria turca. Hanno rappresentato l’Italia: sono Cinzia Linardi e Davide Berti, i gestori della Chichera Cafè di Mori in provincia di Trento.

I due coniugi sono tornati da poco da Istanbul, dove Davide si è classificato settimo assoluto, mancando per un soffio la manche finale. Al Cezve Ibrik Championship nessun italiano prima d’ora era riuscito a qualificarsi, tantomeno ad accedere alle fasi finali.

Il caffé turco ha una metodologia molto antica e una preparazione più lenta e complicata del classico espresso. Spiega Davide: «Il caffé, tostato chiaro e macinato fine fine, viene mescolato in acqua all’interno del cezve”.

Prosegue Davide: “Il cezve è un pentolino speciale in rame, con un fondo largo un collo più stretto, un beccuccio e un lungo manico. Acqua e polvere di caffè vengono fatti bollire fino a che non si forma una specie di “pellicina” superiore. A questo punto si ferma la bollitura e il caffé viene fatto decantare».

Lentamente la polvere va a depositarsi sul fondo e successivamente si possono aggiungere zucchero o spezie. Non è previsto l’uso dei cucchiaini, controproducenti con la decantazione del caffé. Il suo sapore è ricco e denso.

La tradizione vuole che il cezve venga fatto nella sabbia calda, la sabbia del deserto.

In gara c’erano tre opzioni di scelta: un fornello a gas, una sabbiera elettrica e un piano elettrico. Davide ha scelto il fornello.

«In 12 minuti dovevo fare 2 ibrik classici, 2 dirnk caldi e 2 drink freddi a base ibrik, davanti a 4 giudici, assaggiatori e tecnici. Io ho usato un caffè della Costa Rica, cup of exellence. Per i drink freddi ho puntato a una specie di mojito a base caffè, la bevande aveva sentori di pompelmo rosa a base liquirizia, un goccio di vodka, zucchero di canna e basilico, il richiamo all’Italia”.

Prosegue Davide: “Nei drink caldi invece ho utilizzato un’ampolla di vetro trasparente, dove con un apposito affumicatore avevo affumicato il caffé al bergamotto, chiudendo il tutto con un tappo. Quando i giudici aprivano l’ampolla venivano accolti da quest’aroma caldo, simile a un narghilé».

Davide ha preparato questi campionati con un suo team – tutto italiano – la moglie Cinzia Linardi, Eddy Righi, Iuri Grandini e l’idrosommelier Simona Rey. Il tutto coordinato dal trainer e torrefattore Lorenzo Martinelli.

I prossimi impegni dei maestri del caffé moriano saranno alcuni workshop sul caffé a Milano, oltre alla preparazione per i mondiali di Cuptesting (Cinzia) e i mondiali di Coffe Good Spirits (Davide).

Liberamente estratto da Corriere delle alpi

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