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venerdì 22 Novembre 2024
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Ecco come il prodotto biologico cambierà radicalmente il futuro del tè

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MILANO – Nel mondo del tè, come in quello del caffè, il biologico prende sempre più piede e non può essere considerato più come una semplice nicchia di mercato. E i prodotti bio stanno cambiando in modo sempre più marcato il mercato del tè. Fenomeno positivo o negativo? Il giudizio degli esperti non è unanimemente concorde, come spiega un interessante articolo apparso sul sito innaturale.com, di cui vi proponiamo di seguito i passaggi salienti.

Com’è cambiato il mondo del tè

Lo sappiamo, il biologico sta avendo sempre più successo, anche in Italia. Dove il 40% dei campi sarà biologico entro il 2030, secondo Wwf e FederBio. Il mondo del tè non è rimasto insensibile a questo nuovo modo di concepire l’agricoltura e i prodotti alimentari; facendo proprie le richieste di una nuova generazione di clienti più sensibili. L’utilizzo di fitofarmaci, i famosi pesticidi e erbicidi come il glifosato, è stato il primo a subire pressioni.

Il rinnovato interesse per un’alimentazione biologica

Ha spinto alcuni produttori di tè a certificare i loro appezzamenti coltivati, dovendo però fare i conti con alcuni problemi. Come la minore produzione da parte delle piante, la maggiore incidenza di malattie e le maggiori costi di gestione. Tutti questi problemi potrebbero non essere immediatamente risolti da un aumento di prezzo, che invece potrebbe allontanare alcuni clienti.

Il biologico nel futuro del tè

Il problema, secondo Maria Uspenski, fondatrice e SEO di The Tea Spot, è che i marchi più blasonati potrebbero non cercare velocemente di spostare la loro produzione verso un’agricoltura biologica.

In effetti, sottolinea la Sig Uspenski, i migliori tè in circolazione non risultano biologici, e non è detto che venga fatta velocemente una scelta in merito, considerata dall’esperta «irrilevante e svalutante».

Un’altra difficoltà che incontrano i produttori è legata all’acquisizione della certificazione in sé: il procedimento per aderire al disciplinare biologico scoraggia il mondo del tè, che nonostante il valore percepito non si decide ad affrontare in chiave massiccia la trasformazione.

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