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BOTANICA PRATICA – Come coltivare una pianta del caffè a casa propria

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MILANO – Non è facile coltivare una pianta di caffè a casa propria, così come non è pensabile sperare di vedere spuntare le drupe, ma è possibile avere a casa una simpatica piantina di caffè come ornamento. Vediamo come si fa con un rapido corso di botanica pratica.

Il caffè in casa

La coffea arabica è un arbusto o piccolo albero originario dell’Etiopia e dello Yemen; l’altra specie più nota di caffè è coffea robusta, diffusa in natura in molte zone tropicali dell’Africa. Da queste due specie hanno avuto origine svariate varietà cultivar e ibride, diffuse in coltivazione in gran parte delle regioni tropicali del globo, dall4asia al sud America. Producono un ampio arbusto, che può raggiungere i 6-8 m di altezza; in appartamento si coltiva in vaso, e in genere non suepra i due metri di altezza.

Produce un fusto slanciato, dall’aspetto irsuto, con chioma ampia, tondeggiate; le foglie sono ovali, o lanceolate, lucide, di colore verde scuro. I fiori sbocciano sul legno vecchio, direttamente sul fusto e sui rami, sono di colore bianco, e ricordano vagamente le zagare. ai fiori seguono i frutti, delle drupe di colore verde, che ricordano delle olive, che a maturazione divengono rosso vivo. All’interno dei frutti sono presenti due piccoli semi verdi, che tostati e lavorati divengono il caffè che molti di noi usano bere ogni mattina. Il caffè è una delle piante più coltivate al mondo, e tale coltivazione ha naturalizzato la pianta anche in luoghi ben lontani dalle zone di origine.

Le piante coltivate in appartamento sono sempreverdi, come le sorelle coltivate in natura, ma spesso non producono né fiori, né frutti se coltivate in vaso in appartamento.

 

Occorrente: pianta di Coffea arabica, vaso di 25-30 di diametro, terriccio con torba, fertilizzante, nebulizzatore.

Pur essendo una pianta tropicale il caffè cresce bene anche in Italia, soprattutto se la coltivazione avviene in vaso. Si consiglia di acquistare una piantina presso un negozio di fiori poiché la semina è molto elaborata e difficoltosa.

Durante la bella stagione, quando la temperatura esterna ha raggiunto i 22° di giorno, la pianta può essere tenuta all’aperto in un posto ben soleggiato e al riparo dei venti. Sotto i 22° invece la pianta va tenuta in casa ma a contatto con la luce del sole.

Vaporizzare il fogliame
 con dell’acqua a temperatura ambiente almeno una volta al giorno, evitando di innaffiarla in maniera abbondante perché si deve assolutamente evitare il ristagno d’acqua.

La concimazione deve essere effettuata una volta al mese in primavera/estate per le piante più giovani mentre per quelle adulte una volta a settimana.

Se si ha la bravura, e fortuna, di vederla fiorire i primi fiori compariranno in primavera: sono bianchi e odorosi. Chi fosse così bravo dal riuscire a vederne anche i frutti (drupe), che maturano tra fine estate e l’autunno, ecco che le drupe sono prima verdi poi rosso intenso e infine di colore bruno.

 

Fonte: [via]

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