MILANO – L’articolo 21 della Costituzione italiana non usa giri di parole: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Tanto è vero che si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre 24 ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria.
Se questa non lo convalida nelle 24 ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.
La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Perché questa discesa in campo di editori e giornalisti insieme
A partire dal 15 novembre, sui portali, i siti internet e sui giornali italiani viene pubblicato il testo dell’articolo 21 della Costituzione in materia di libertà di stampa. L’iniziativa è promossa da Fieg (Federazione italiana editori giornali) e della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana, il sindacato unitario dei giornalisti italiani).
Ed ha come obiettivo quello di ribadire l’importanza di una informazione libera e pluralista e vede coinvolti insieme editori e i giornalisti nella consapevolezza comune che la democrazia vive e si alimenta grazie alla stampa e all’informazione.
La campagna promossa da Fieg e Fnsi
“L’articolo 21 della Costituzione è uno dei pilastri della democrazia italiana. Nel momento in cui l’informazione finisce nel mirino di esponenti di forze politiche di governo. Con insulti ai giornalisti, minacce e annunci di pseudo-riforme dal chiaro sapore ritorsivo nei confronti di lavoratori e aziende. Ebbene richiamarsi insieme ai valori della nostra Carta è un atto dovuto. Fieg e Fnsi hanno condiviso l’iniziativa di pubblicare sui quotidiani l’articolo 21 della Costituzione”; ha spiegato Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
“Ferma restando la normale dialettica tra le parti sociali, l’esigenza di salvaguardare un’informazione libera e pluralista, come ha ricordato più volte il presidente Sergio Mattarella, è il presupposto per la sopravvivenza del sistema democratico”
“È un’iniziativa non usuale perché il momento è delicato”, ha rilevato il segretario Fnsi. Secondo il quale, ricordando quanto avvenuto nei mesi estivi in America. “Quando 320 quotidiani hanno pubblicato nella stessa giornata articoli di presa di distanze dagli attacchi del presidente Donald Trump alla stampa”, “bisogna reagire insieme”.
“I giornalisti, come tutti, possono sbagliare. Ma l’informazione, tutta l’informazione, è essenziale per il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata”