Simone Guidi, co-organizzatore dell’Umami coffee campus ha scritto queste riflessioni al termine del primo incontro.
di Simone Guidi
Il caffè ormai fa parte della nostra ritualità quotidiana, è il sorso che ci fa risvegliare i sensi e che da l’energia giusta, fisica e mentale alla nostra giornata. Purtroppo però si parla solo di un “sorso”, momento fugace e non di apprezzamento vero e proprio, si tende a volere un caffè come viene viene, basta sia un caffè!
L’attuale Coffee Community si batte per riuscire a cambiare questo “sorso”, disinterassato e male abituato, in un’esperienza, più o meno approfondita.
Umami coffee campus nasce per questo motivo, per riuscire a creare interesse nelle persone ignare, appassionate o amanti del caffè, ma che fino ad oggi non sono riuscite a trovare momenti e luoghi di incontro, se non virtuali, per parlare, vedere e assaggiare il nostro vanto più grande, il caffè!
Non si parla di corsi o workshops, ma di semplice socializzazione accompagnata da un caffè di qualità, difficile purtroppo da trovare sul mercato, soprattutto nei bar… La giornata dell’Umami Coffee Campus è rivolta a tutti, a chi lavora già nel mondo del caffè, a chi partecipa a competizioni e a chi non ne sa niente e vuole provare una nuova esperienza magari passando a prendere un semplice Espresso, ma di qualità.
Il caffè è la seconda bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua, perchè non saperne qualcosa in più? Non importa diventare esperti o maniaci per apprezzare una buona tazza, basta sapere che dietro al chicco tostato c’è una grande storia fatta di tanto lavoro, passione e qualità.
In Italia siamo abituati male: siamo abituati a fare uno o due sorsi di una tazzina che ci viene servita velocemente e spesso senza cura, spendendo ormai anche 1,10 euro per un espresso buono o cattivo che sia. Siamo abituati ad un sapore che ormai è standardizzato, forte e amaro, quando va bene, altrimenti bruciato e difettato e caldissimo quando va peggio. Probabilmente in pochi hanno avuto la possibilità di provare un caffè di qualità e per questo non abbiamo termini di paragone o di misura e facciamo di tutta l’erba un fascio.
Non penso che noi italiani apprezziamo quando ci viene servita una pasta scotta e non salata, perchè non essere più esigenti verso un prodotto che ha contribuito alla nostra fama positiva in tutto il mondo? I nostri bisnonni hanno studiato, provato e inventato la macchina da espresso, creando un modo di bere caffè nuovo e che è divenuto parte della nostra tradizione, però ci siamo fermati lì, non abbiamo continuato con lo sviluppo… adesso è il momento di cambiare aria non aspettiamo che il caffè mal lavorato, l’espresso del bar all’angolo arrivi a 2 euro…
Con Umami coffee campus vogliamo trasmettere e far capire che dietro una tazzina c’è tanto, dal frutto alla bevanda! Cerchiamo di impostare la giornata in modo da soddisfare il professionista e il semplice consumatore, attraverso differenti aree di lavoro, come l’espresso, l’assaggio, la tostatura, la latte art e i diversi tipi di estrazione che pian piano si affacciano nel panorama italiano!
Il campus è un luogo in cui le persone possono scambiare le proprie idee e sensazioni liberamente e senza limiti. Umami è il quinto gusto, scoperto in Asia, che va ad aggiungersi al dolce, salato, acido e amaro. La scelta della parola Umami vuole suscitare interesse e curiosità verso il mondo delle degustazione.
Vogliamo che il campus sia un meeting point dedicato al caffè, qui a Firenze, al centro dell’Italia, inserendo temi diversi ogni volta sempre però rivolti a tutti. Un luogo, quello di Spazio Lamperi presso la fattoria Poggio Arioso, dove si può toccare con mano ciò che il caffè rappresenta, assaggiando prodotti di qualità lavorati da una mano esperta, al fine di una seria crescita professionale..