TERMOLI – Da primonumero.it, contribuiamo a raccontare una storia esemplare, che può esser presa come modello per molti giovani che desiderano aprire un proprio locale. Il segreto per il successo, senza dubbio lo può svelare Giuseppina Esposito, di 85 anni solo all’anagrafe, perché, ancora sino a 3 anni fa, serviva il caffè ogni giorno dietro al bancone del suo bar.
Giuseppina Esposito, dall’11 novembre del 1968 in azione
Circa mezzo secolo di lavoro, sacrificio e migliaia di clienti passati e tornati in un posto che per Termoli è storico. Il bar Esposito di via Corsica per una coincidenza fortuita ha aperto i battenti al pubblico proprio il giorno di San Martino. La fondatrice, la signora Giuseppina, è di San Martino in Pensilis. Quindi, il locale è conosciuto anche e soprattutto come “La Sammartinese”.
Il compleanno, l’11 novembre 2018
Grande festa quindi, per celebrare degnamente una attività che ha resistito al tempo e alle trasformazioni della cittadina adriatica. Non ha mai smesso di funzionare e richiamare clienti per la gentilezza, la simpatia dei titolari e per un caffè e un cappuccino rinomati.
La parola alla fondatrice
“All’inizio – racconta Giuseppina – avevo qualche dubbio perché il posto era di passaggio e le macchine andavano e venivano, ma mi sono convinta e ho avuto ragione”. Una posizione strategica, tra via del Molinello e via Corsica. Diventata man mano il cuore commerciale della città, che lo rende un punto di passaggio e di sosta per migliaia di persone.
“Ho avuto fortuna – racconta lei
Mentre si prepara al pomeriggio di festeggiamenti nel bar – e credo che il merito sia anche del frate che lo ha benedetto il giorno dell’inaugurazione. Ricordo che venne a prendere qualcosa da bere e chiese di benedire il locale. Era arrivato da San Giovanni Rotondo e si chiamava Padre Pio, come il mio santo preferito che ho avuto l’onore di conoscere”.
In quel locale si sono fermate e continuano a fermarsi persone di tutte le classi sociali e di tutte le età
Dai medici, infermieri, politici e muratori; agli avvocati e operai, turisti e spazzini. “Sono passati tutti, di Termoli e non solo – continua lei – anche perché all’inizio erano tempi duri. Infatti, si lavorava anche 17 ore al giorno. Si chiudeva all’una di notte”.
Sacrificio e buona volontà
Questi gli ingredienti del successo e della longevità del bar. “La determinazione e la voglia di lavorare mia e di mio marito sono stati fondamentali. Ma io sono contenta di come è andata, ho avuto tante soddisfazioni”. Giuseppina è stata perfino premiata, 25 anni fa, dall’Universal Caffè con un trofeo per il maggior numero di caffè venduti lungo tutta la costa del litorale adriatico.
Ora si chiude prima, gli orari sono più “umani”
Ma si lavora ancora a ritmi spediti e la gestione è rimasta familiare, unico caso in zona per un bar così longevo. Lo gestiscono il figlio di Giuseppina Valerio e sua moglie Antonella (tutti e tre nella foto), che hanno la stessa passione. Si sa per far funzionare un’attività di questo tipo bisogna essere socievoli e sorridenti, e la famiglia Esposito lo è.
“Ho amato molto questo lavoro e oggi posso dirmi pienamente soddisfatta” conclude lei, ricordando, senza perdere n colpo, che il bar ha aperto al pubblico esattamente alle 17 e 50 minuti dell’11 novembre 1968: “Me me lo ricordo come se fosse oggi”.