NEW YORK – Far parlare delle (proprie) caffetterie e del caffè è una delle specialità di Starbucks. Che ieri ha riempito i quotidiani statunitensi e i portali con un appello del numero uno della catena di caffetterie che hanno ormai superato quota 20.000.
“Niente pistole nelle caffetterie”. questo l’appello che il presidente di Starbucks Howard Schultz ha lanciato ai clienti degli Stati Uniti perché non portino armi da fuoco nelle caffetterie della catena.
Da notare che Schultz non ha imposto il bando totale ai pistoleri degli stati dove è ammesso girare armati – la lobby degli armaioli è troppo forte, come ha dimostrato l’atteggiamento altrettanto prudente del presidente Barack Obama – ma ha spiegato che la più grande catena di caffè del mondo ha deciso di cambiare «policy» perché sempre più persone negli ultimi mesi sono entrate armate sotto le insegne di Starbucks.
Finora Starbucks ha fatto riferimento alle leggi locali e in alcuni stati americani è permesso girare come i cowboy del Vecchio West. Questa posizione aveva incoraggiato membri della National Rifle Association a utilizzare i caffè Strabucks come luoghi di raduni, uno dei quali addirittura a Newtown, la cittadina del Connecticut dove nove mesi fa 20 bambini e sei adulti sono stati masssacrati a scuola.
Starbucks aveva chiuso anticipatamente la filiale di Newtown prima che l’evento prendesse il via.