MONTECATINI TERME — Da reporter a virtuosa della miscelazione. È la singolare storia professionale di Francesca Gentile, che ha fatto rinascere lo storico esercizio del suocero, Lido Cardelli. Facendolo diventare un luogo dove poter fare un vero e proprio viaggio sensoriale di buon cibo e buon bere. Il locale si trova a Montecatini, accanto alla funicolare di Montecatini Terme.
Il nome: Funi1898
Grazie a Gentile e al suo staff, il locale ha ottenuto diverse candidature ai Barawards 2018. Il Funi1898 è stato infatti selezionato nelle categorie Cocktail Bar e Bar Team. Francesca Gentile come Bar Manager e Davide Corsini Bartender under 30.
Andrea Spadoni di Must Review ha così intervistato l’artefice di questo rilancio in grande stile. Il quale ci ha raccontato di sé e del suo locale.
Il cocktail come un viaggio personale
Uno dei tanti di Francesca Gentile, forse il più riuscito. Quello che chiamano “il viaggio della vita”. Lei che di professione faceva la reporter e girava il mondo con la sua macchina fotografica a raccontare luoghi e vite. Oggi, spinge le persone a immaginarsi dall’altra parte della terra con profumi, sapori e miscelazioni che hanno conquistato non solo la sua città, Montecatini Terme e l’Italia. Ma anche i bartender più rinomati delle capitali europee.
Un segno del destino che ha voluto anche fissare sul suo corpo con un tatuaggio che ritrae il volto di Ada Coleman, la famosa Bar Lady che all’inizio del 1900 è stata per ventitré anni capo barista al Savoy Hotel di Londra, la prima donna a raggiungere quella posizione. Francesca è appassionata e ispirata anche quando si racconta che riesce a farti entrare nel suo mondo fatto di idee, ma anche di profondo studio.
Tutto è iniziato per caso
“Tutto è iniziato quasi per caso, quando Lido Cardelli, mio suocero, espresse il desiderio di veder rinascere il bar della Funicolare di Montecatini Terme di sua proprietà, chiuso nel 2010. Non si poteva tenere spenta una parte così caratteristica della città, un locale che si sviluppa dentro mura storica del 1898. Ne parlammo in casa e nel 2013 abbiamo deciso di mettersi in gioco. Purtroppo Lido ci ha abbandonato prima di vedere questo locale concluso e aperto, ma la promessa che ci eravamo fatti l’abbiamo mantenuta”.
Ci troviamo al Funi bar di Montecatini Terme, un locale che oggi è un gioiello a fianco alla partenza della storica funicolare che dalla città che una volta veniva chiamata “i bagni” porta su per la collina fino al Castello di Montecatini Alto. Qui si può mangiare, bere, ritrovarsi con gli amici, ma soprattutto lasciarsi suggestionare dalle idee di Francesca, un vulcano in continua eruzione.
Una fotografa con lo shaker in tasca
Insieme a lei, il barman Tiziano Zanobini, un maestro della professione: “Accanto a Francesca, anche se io avevo più esperienza di lei, ho imparato nuove prospettive del drink. Il suo è un talento naturale, come quando vedi un bambino che gioca a calcio e ti rendi conto che diventerà un campione. Riconosce gli odori a occhi chiusi”.
Francesca con l’obiettivo della macchina fotografica ha toccato le punte più estreme della cartina geografica: “Lavoravo per il National Geographic e per Airone, in più scattavo foto da free lance. Sono stata negli Usa, in Polinesia, in Asia, ma molto tempo l’ho passato a fare reportage in Africa e molte volte invece che vivere sopravvivevo, perché dovevamo stare in luoghi molto difficili e particolari. Già in quegli anni – prosegue Francesca – mi sentivo una fotografa con lo shaker in tasca. Avevo la passione per il mondo del bar e, soprattutto nei caraibi, visitavo le caratteristiche distillerie, studiavo la merceologia, i prodotti, però mi mancava la pratica perché non ero mai stata dietro un banco”.
Subito sul podio
Arrivata l’occasione, subito le doti di Francesca si sono fatte notare. Iscritta a un corso Campari, al termine delle lezioni è stata premiata come miglior corsista. Alla Sabatini competition è arrivata terza e al concorso “Sirene” su 500 ricette presentate la sua è stata selezionata tra le dieci migliori con 4° posto finale.
“Mi porto dentro tutto quello che ho vissuto in giro per il mondo e se chiudo gli occhi, riesco a sentire con il naso gli stessi odori e le stesse sensazioni. Da qui nascono i miei cocktail e le miscelazioni che proponiamo al Funi, in più c’è lo studio: tutte le notti, dopo il lavoro, mi dedico due ore all’approfondimento di prodotti, materie prime, tecniche, storia della miscelazione”.
Un viaggio incredibile in tutto il mondo
Nonostante oggi per il lavoro e la famiglia si trovi a Montecatini, Francesca non si è fermata ancora e, infatti, il menù del suo locale è un viaggio incredibile, in tutto il mondo: “Scegli una città e a quella ci puoi abbinare un drink, un piatto o entrambi. E’ un vero e proprio viaggio sensoriale di buon cibo e buon bere. Abbiamo fatto uno studio analitico paese per paese prima di proporlo ai nostri clienti. Ad esempio se scegli Bora Bora il drink è costruito su una base di rum, sciroppo di orzata, sciroppo ibisco, maracuja, dom benedictine, lime e fiori di ibisco, un profumo che ricordo ancora nitido appena scendevo all’aeroporto. Ame piace l’idea che quando si beve un drink non ci si limita a buttarlo giù, ma si deve sentire quello che è dentro il bicchiere. Ogni distillato hai suoi flavour”.
Il paradiso per la cultura del bere
Il Funi a Montecatini è davvero il paradiso per la cultura del bere: tutte le infusioni vengono preparate da Francesca e dal suo staff, ogni prodotto è naturale e scelto. Dal laboratorio del locale è uscito anche uno speciale Marsala Bitter che sono nove spezie infuse singolarmente in base alla loro durezza che al termine della procedura danno vita un idroalcolico che viene usato per valorizzare alcune bevute.
E, per finire, i drink take away. Funi 1898 ha lanciato una linea di tre bevute in bottiglia, il Funi drink: già pronto per essere consumato, una volta messo il ghiaccio nel bicchiere. Ma le possibilità sono infinite: infatti basta avere un desiderio puoi avere qualsiasi drink da portare a casa.
“Ne prepariamo molti su ordinazione, possiamo dire che ormai è diventati un Must. Tutto quello che abbiamo costruito oggi – conclude Francesca – è comunque merito del team. Perché quello che fai funziona se la squadra è forte. Per questo voglio ringraziare tutti”.
Andrea Spadoni