MILANO – Ottobre è iniziato con gusto per i milanesi. Si è infatti appena conclusa la manifestazione Milano Caffè, una tre giorni interamente dedicata alla cultura di questa bevanda ricchissima di sfumature. Appassionati, esperti del settore e curiosi hanno affollato le varie location dell’evento decretandone il successo.
Sono stati giorni molto speciali e significativi soprattutto per Hardy, la cui storia è da sempre intrecciata con quella della metropoli.
Presso la sede Hardy di Assago, alle porte di Milano, il pubblico ha potuto non solo degustare le miscele più amate del marchio, ma ha anche scoperto modi inconsueti per assaporare l’espresso.
La fantasia e l’abilità tecnica di Gianni Cocco, “Italian Coffe Trainer” per l’Accademia Italiana Maestri del Caffè (Aicaf), hanno infatti dato vita a sorprendenti showcooking e ricette inedite.
Apertura con il cappuccino molecolare
Il primo giorno, celebrando l’International Coffee Day, Cocco ha inaugurato la manifestazione con un cappuccino molecolare. Una delizia semplice ma di grande effetto e capace di esaltare al meglio i toni fruttati della miscela Hardy Milano.
Latte art con cioccolata fondente
Il 2 ottobre il coffee trainer ha incantato gli astanti prima con la sua latte art fatta con diverse tecniche e colori, poi combinando la cioccolata fondente di Hardy con il latte condensato e un velluto al caffè tutto da provare.
Nel pomeriggio ha approfondito il tema del caffè freddo, realizzando quattro diverse bevande fredde a partire dalla stessa miscela Hardy Milano.
Caffè filtro con bitter, amarena e aria alle violette
Il terzo e ultimo giorno, nello spazio Food Ideas/Scuola Politecnica di Design presso la Cariplo Factory, Cocco ha reinterpretato l’Americano, mescolando la miscela Hardy America estratta in filtro, con bitter, amarena e dell’aria alle violette preparata al momento.
Arriva la linea retail “Hardy at Home”
Sempre il 3 ottobre, durante un evento privato dedicato ad ospiti selezionati, l’azienda ha lanciato la linea retail “Hardy at Home”, gamma costituita interamente dalle stesse miscele che i milanesi bevono tutte le mattine al bar.
Hardy è il caffè di Milano per antonomasia e così continuerà ad essere, evolvendosi con lo stile di vita dei propri concittadini. La mission dell’azienda, ha infatti spiegato l’amministratore unico Alberto Maja, è quella di innovare la tradizione.
Proprio come a suo tempo avevano fatto suo padre Edoardo e suo nonno Lindo che, già nel dopo guerra, presero la decisione coraggiosa di investire in qualità, facendo sì che, a poco a poco, Hardy si trasformasse in un rito quotidiano.
Un caffè nato con la rinascita di Milano
In un altro intervento, il regista, direttore artistico ed ex presidente della Triennale, Davide Rampello ha fatto notare come il caffè Hardy sia nato nel 1954, proprio quando c’erano tutte le premesse della rinascita: gli architetti ridisegnavano la città fianco a fianco degli artigiani e iniziava a farsi largo la figura del designer, necessaria per creare una nuova dimensione domestica.
E a testimoniare il legame tra creatività e caffè c’era anche Antonello Fusetti, direttore della scuola Politecnica di Design.
Oggi che l’espresso non è più solo un’abitudine da consumare in fretta e in piedi al bancone di un bar. Hardy entra infatti anche nelle case dei suoi clienti, senza perdere neanche un briciolo di aroma.
Ecco quindi che il grande pubblico potrà acquistare le capsule compatibili Nespresso, le cialde Ese e macinato moka realizzati con tutte le miscele Hardy.
Dalla Milano con il suo profumo di pane tostato e di cioccolato fondente all’Europa con le sue note di frutta candita e caramello, alla Perù con il suo gusto dolce.
Il caffè di Milano cresce allargando i propri orizzonti, proprio come la sua città.