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Premio letterario Segafredo Zanetti Città di Asolo: ha vinto Miko Sabatino

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ASOLO (Treviso) – Il romanzo “L’estate muore giovane” di Mirko Sabatino è il vincitore del Premio Segafredo Zanetti Città di Asolo – Un Libro Un Film. La giuria critica ha preferito l’opera di Sabatino a quelle degli altri due concorrenti che componevano la terna finalista: “L’estate del ‘78” di Roberto Alajmo e la graphic novel “Non stancarti di andare” di Teresa Radice e Stefano Turconi.

“L’estate muore giovane” è un romanzo di formazione “che colpisce per la sua scrittura essenziale – si legge nella motivazione ufficiale del Premio – attraverso pagine che, una dopo l’altra, diventano vere e proprie inquadrature, lasciando già intravedere fotogrammi, primi piani, panoramiche”.

Ricordiamo che premio letterario ha l’obbiettivo di individuare quelle opere che più di altre hanno un “potenziale cinematografico”. E avviare un progetto di formazione che porti dal libro, alla sceneggiatura fino ad essere sottoposto ad un gruppo di produttori cinematografici.

“Dei quattro giovani protagonisti – continua la motivazione del Premio – Sabatino svela già nella scrittura volti, espressioni, atteggiamenti, così come racconta per immagini i luoghi, gli odori, i colori, e anche il gusto di quell’estate del 1963 in una piccola provincia del Gargano. Come didascalie di una sceneggiatura, le descrizioni dei protagonisti e della loro terra sono la traccia di una scrittura così visiva che consegna il Premio Segafredo Zanetti – Un Libro Un Film 2018 a Mirko Sabatino. Ai suoi giovani eroi, protagonisti di una storia che in un’estate già lontana vola verso la fine dell’adolescenza verso il mondo “dei grandi”, la Giuria del Premio augura ora di uscire dal libro per riempire lo schermo con la loro fisicità, i loro sogni, la loro fame di vita”.

Menzione speciale a Roberto Alajmo

La Giuria Critica ha inoltre assegnato una menzione speciale a Roberto Alajmo per il già citato “L’estate del ‘78” (edito da Sellerio). Così questa motivazione. “Per la sensibilità speciale con la quale da scrittore, anche giornalista, trasforma la vicenda intima e autobiografica del dolore di una perdita in un vero e proprio film interiore e privato. Alajmo, nel 2005 ha già offerto al cinema, con la regia di Daniele Ciprì, le pagine del suo “È stato il figlio”. Ora proietta confidenzialmente nell’anima di ognuno dei suoi lettori il suo viaggio interiore. Trasformando chi legge proprio in uno spettatore, complice privilegiato di pagine che scorrono tutte d’un fiato. Anche per l’ironia intelligente e salvifica che accompagna l’elaborazione di un lutto fino all’ultima delle sue considerazioni. ‘Per quanto possa sembrare assurdo, prima o poi ci si addormenta per sempre’.

Un libro prezioso, che conquista chi legge proprio con una scelta narrativa di grande forza visiva. Che rende difficile la trasformazione del racconto in un’altra possibile sceneggiatura». Premiato anche “Non stancarti di andare”, scritto da Festival Del Viaggiatore: Asolo, 21, 22, 23 settembre.“

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