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venerdì 22 Novembre 2024
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Fabio Verona: «Come Starbucks ha già fatto guadagnare tutti i bar»

Tra ironia e un sano spirito competitivo, il commento di Fabio Verona sulla realizzazione del primo Starbucks italiano

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MILANO – Nel settore del caffè, quando incontra la cucina, Fabio Verona è sicuramente uno tra i nomi che viene in mente per primi. Un professionista completo, che offre sempre delle idee innovative per cucinare il caffè. Ricette che poi condivide proprio sul suo suo  sito, diffondendo i suoi preziosi consigli per operare con i migliori strumenti.

Non poteva mancare il suo punto di vista, di fronte all’apertura che ha tenuto il settore del caffè e i coffeelover italiani, col fiato sospeso. La Starbucks Reserve roastery di Milano, non ha lasciato indifferente neppure questo grande operatore.

Fabio Verona il cuoco del caffè

E’ noto a molti lettori ma, per chi ancora non lo conoscesse, ripeiloghiamo brevemente la sua formazione professionale. Verona inizia dall’istituto alberghiero, specializzandosi in cucina; poi l’istituto professionale di arte bianca ad indirizzo chimico.

Maestro di Cucina iscritto all’albo professionale dell’associazione professionale cuochi italiani. Ma anche maitre dell’Amira. Poi Direttore dell’istituto di formazione alberghiera “Les Meridiens”.

Dal 2005 responsabile della qualità e della formazione per la storica torrefazione torinese Costadoro

Oggi, scrive per l’Asa, Associazione Stampa Agroalimentare. E’ inoltre un Authorised Trainer per la Sca, Speciality coffee association.

Fabio Verona: la svolta nel mondo del chicco

A un certo punto, parte la nuova era dello chef al bar. Quindi, come ogni chef ha le sue pentole, anche ogni barista deve sapere con quali pentole deve cucinare i suoi caffè.

Ovviamente il barista cuoce il suo caffè nel filtro. Uno degli strumenti che gli consente di determinare molto le variabili di quanto otterrà in tazza.

di Fabio Verona

Dopo mesi di attesa, settimane trepidanti con notizie frammentarie ed una pre apertura alla stampa ieri 5 settembre, ha ufficialmente aperto questa sera starbucks a Milano.

Un’opening in grande stile, come ci si poteva aspettare dal colosso americano per la sua terza “Reserve” mondiale, a detta di molti la più bella.

Al momento non ho ancora potuto andare a visitarla, ma lo farò presto

Non bisogna avere paura dei grandi competitors. Occorre piuttosto potersi confrontare ed eventualmente imparare da loro, senza invidia e senza preconcetti.

ST ha messo una tostatrice Scolari industriale n mezzo ad una sala bellissima in un palazzo d’epoca? Bene!

Il caffè verde entra nella torrefattrice della Reserve roastery di Milano
Il caffè verde entra nella torrefattrice della Reserve roastery di Milano

Io metterò una Probat da 5 kg in un bar torrefazione in una via trasversale a pochi passi dalla zona centrale

E sarò felice, non invidioso, perché per arrivare ad acquistare la mia Probat ed a realizzare la mia micro torrefazione ho lavorato, sudato e risparmiato per 15 anni, ed ora ho raggiunto il mio primo obiettivo. E servirò ottimi caffè ai miei clienti con il sorriso sulle labbra.

E ST non potrà che farmi del bene

Perché la sua potenza economica e commerciale farà molto parlare del mio micro mondo… pensate, non ha ancora aperto e mi ha già fatto guadagnare dei soldi!

Come?

Beh, se da loro un espresso lo vendono ad 1,80 €, vuoi che io non possa sdoganare il mio ad 1,50 € senza remore? In ogni caso, bello è bellissimo. La parte del forno con i prodotti di Princi… spettacolo puro!

Il forno a legna acceso nella panetteria Princi, all’interno della Roastery di Milano (Joshua Trujillo, Starbucks)

Poi offrirà 4 differenti bar all’interno dello stesso locale

Uno spazio di soli 2300 mq, che invoglieranno le persone a scoprire di più sul prodotto caffè e sui suoi metodi di estrazione.

Starbucks barista Gabriel Sebastian Denes works at the siphon brewing station at the Starbucks Reserve Roastery in Milan, Italy on Sunday, August 02, 2018. (Joshua Trujillo, Starbucks)

Grazie Howard

In molti ti temono, io ti stimo e ti ringrazio. Perché fino ad oggi ancora nessuno aveva avuto la forza economica ed il coraggio commerciale di realizzare un locale così.

Poi, finchè non proverò di persona le differenti preparazioni non potrò permettermi di commentarle, ma una cosa mi ha un po’ lasciato l’amaro in bocca.

Sapendo chi ha fatto loro formazione per la latte art, che l’unica foto ufficiale distribuita sia con una bevanda realizzata con una preparazione di latte art non da campione.

Due delle specialità della Strabucks Reserve roastery di Starbucks a Milano
Due delle specialità della Reserve roastery di Starbucks a Milano

Ah già, Howard ha detto che voleva presentarsi all’Italia con umiltà… anche un po’ meno poteva andare bene.

A presto e, comunque vada, sarà un successo!

Fabio Verona

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