MILANO – Il semaforo rosso che ha fermato l’arrivo di Starbucks in Italia per parecchi anni dalla sua espansione globale, sta per cambiare in verde. Via libera finalmente, per circa 300 partner della prima Roastery a Milano.
Proprio questa settimana infatti, le porte della nuova Reserve Roastery apriranno la strada ai coffeelover in Piazza Cordusio, nell’ex Palazzo delle Poste. E’ il ritorno ufficiale della catena colosso americano, nel Paese che, a detta dello stesso Schultz, è stato la patria dell’ideazione di Starbucks.
Roastery milanese: la chiusura del cerchio
Dicono che la Roastery sia una celebrazione della cultura italiana del caffè, ma nella realtà dei fatti, si tratta di una vera e propria vetrina per coffee-art d’avanguardia e innovazione.
Al suo interno lavorano baristi, fornai, mixologist e tostatori di caffè. Tutti provenienti dagli angoli più disparati d’Italia – Milano, Palermo, Verona, Pisa – e del mondo. Alessandro Todaro, partner palermitano, viene da una famiglia molto grande, e questi ultimi mesi gli sono stati familiari.
La testimonianza dei partner italiani
“Mi sto facendo una seconda famiglia qua”, ha detto. “Sono molto ansioso di cominciare questa nuova esperienza. Non vedo l’ora che la gente veda questo Starbucks diverso, assieme al caffè d’ispirazione italiana.”
La parola va anche a Cristina Valentini, di Milano:”Onestamente, mi piace la vibrazione, soprattutto la notte. E i colori mi ricordano Pisa. So di lavorare in una grande compagnia, ma mi sento davvero a casa.”