MILANO – Le nuove linee strategiche che Nestlé ha deciso di adottare hanno come focus il benessere dei propri consumatori, che, inevitabilmente, passa attraverso un’alimentazione salutare. L’ultima idea è quella di utilizzare il Dna umano per costruire e vendere piani nutrizionali e diete personalizzate. Questo è il piano di Nestlé. Un percorso salutistico intrapreso già dal 2016 e che oggi si concretizza nell’applicazione di sistemi simili alle capsule di caffè, per altri alimenti.
Una prima fase di sperimentazione, ha deciso di coinvolgere 100 mila persone in Giappone con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni di salute. Grazie all’intelligenza artificiale, l’azienda svizzera accumulerà un’enorme quantità di dati sul benessere e la dieta dei suoi clienti. Per proporre delle soluzioni su misura sfruttando anche la moda di fotografare e condividere in rete il cibo.
Nestlé Wellness Ambassador
Gli aderenti al “Nestlé Wellness Ambassador” saranno invitati a inviare le foto dei loro pasti utilizzando un’app molto usata in Giappone, Line, che dà consigli su cosa mangiare e cosa evitare; oltre a come riformulare alcune abitudini sbagliate.
Il programma prevede l’invio di un kit, che può arrivare a costare fino a 600 dollari l’anno. Contenente capsule di tè dall’alto valore nutritivo, frullati, snack e altri cibi ricchi di vitamine.
Accanto a questi prodotti alimentari ci saranno anche degli strumenti, per ottenere campioni di sangue e Dna, che serviranno a Nestlé per avere ulteriori informazioni utili a personalizzare il programma. Come il livello di colesterolo o la predisposizione a malattie come il diabete.
Una direzione precisa
Quello dei cibi personalizzati non è una novità in casa Nestlé. Nel 2016, in un’intervista a Quartz, l’allora storico presidente Peter Brabeck-Letmathe raccontò come l’azienda volesse lavorare, insieme a ricercatori ed esperti, per creare cibi in grado di prevenire un certo tipo di malattie.
Il sogno era quello di trasformare il cibo in una sorta di medicina
Ogni pasto sarebbe stato preparato e scelto in base ai reali bisogni di ciascun individuo e alle sue peculiarità fisiche e genomiche. In un libro pubblicato nello stesso anno, Nutrition for a Better Life.
Oltre a sostenere la pratica del cibo stampato in 3D, Brabeck-Letmathe scrisse che “usando una capsula simile a quelle del caffé, le persone saranno in grado di preparare cocktail nutrienti seguendo delle raccomandazioni sanitarie registrate elettronicamente”.