MILANO – Ribassi storici per i mercati del caffè: agosto ha visto infatti una flessione di oltre il 9% dei contratti principali di entrambe le borse. L’Ice Arabica ha raggiunto i suoi massimi nella prima seduta del mese.
Da allora ha registrato un andamento prevalentemente ribassista, che ha portato, il 22 agosto, al record negativo di 100,90 centesimi sulla scadenza dicembre: minimo degli ultimi 12 anni.
Nella stessa giornata è stata violata, in corso di contrattazione, la soglia psicologica del dollaro per libbra, con minimo giornaliero a 99,35 centesimi.
Pronti rialzi nelle due sedute successive. E così il benchmark ha parzialmente ripreso quota chiudendo il lunedì successivo a 105,75 centesimi, complici le notizie provenienti dall’India.
Ma la risalita si è a quel punto interrotta e i prezzi sono tornati a scendere nell’ultimo scorcio del mese, con quattro ulteriori sedute in territorio negativo, che hanno fatto ridiscendere il contratto principale a quota 101,80 centesimi, il 31 agosto.
Ieri, il mercato newyorchese è rimasto chiuso per la festività del Labor Day.
Londra in calo da sei settimane
Perde ulteriormente quota anche l’Ice Robusta, che ha raggiunto i suoi picchi mensili il 6 agosto. In tale data, il contratto per scadenza novembre ha chiuso al valore di 1.652 dollari, che è stato anche il massimo di giornata.
Ma dopo quest’ultimo acuto si è rinstaurato il mood negativo è i prezzi sono tornati a scendere. Il bilancio di fine mese vede il mercato londinese in ribasso per la sesta settimana consecutiva.
Agosto si è chiuso, il giorno 31, a 1501 dollari. E i prezzi sono ulteriormente scesi nella prima seduta di settembre. Il contratto principale è arretrato di 12 dollari terminando lunedì 3 settembre a 1.489 dollari: un’area di prezzo toccata per l’ultima volta nel marzo di due anni fa.
Il punto
L’annata 2017/18, che terminerà il 30 settembre, si chiude in sostanziale equilibrio. Per il 2018/19 si preannuncia un’ampia eccedenza produttiva, che secondo alcuni analisti potrebbe superare addirittura i 10 milioni di sacchi.
Il mercato sta già scontando il raccolto record del Brasile, ormai alle battute finali. E guarda sin d’ora al nuovo raccolto vietnamita, che si preannuncia anch’esso abbondantissimo.
Qualche fattore rialzista si delinea però all’orizzonte. L’inverno mite in Brasile ha già prodotto, in alcune aree, le prime fioriture di arabica, che se non sostenute da pioggia e umidità adeguate nelle prossime settimane potrebbero abortire.
E ridurre così il potenziale produttivo del raccolto 2019/20, che vedrà gli arabica prevalentemente in ciclo negativo.
Gravi danni al raccolto indiano
L’ondata di maltempo che ha colpito l’India nelle ultime settimane riscuoterà un tributo pesante anche sul fronte del caffè.
Secondo le prime stime diffuse dal Coffee Board, il prossimo raccolto potrebbe subire un calo del 20% rispetto al precedente, per i danni causati dalle inondazioni, che hanno colpito alcune aree del Karnataka e del Kerala.
Un primo bilancio provvisorio parla di danni per almeno 90 milioni di dollari.