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Moka J Enne: la storica torrefazione di Pistoia festeggia i suoi 140 anni

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MILANO —  Traguardo importante per  la torrefazione Moka J Enne di Pistoia, che festeggia i suoi 140 anni. Per l’occasione, il quotidiano Il Tirreno ha dedicato a questa storica torrefazione toscana un interessante articolo a firma di Tiziana Gori, che vi proponiamo di seguito.

PISTOIA – L’espresso al bar? «La standardizzazione del prezzo non consente di far emergere la qualità». No al “tutti uguali o separati da pochi centesimi”, è l’opinione di Andrea Cappellini.

Scartata l’eventualità di alzare il costo della bevanda in tazzina più amata dagli italiani, la proposta è destinata a far discutere: «Differenziamo al ribasso. Caffè di bassa qualità al prezzo dei distributori automatici. Questo porterebbe anche i baristi a investire sul prodotto».

L’azienda di Roberto Cappellini e dei figli Claudio e Andrea non ha timore di essere chiamata a rispondere della qualità del proprio. A Pistoia si assapora da 140 anni l’aroma del buon caffè.

Moka J Enne lo fa gustare a due terzi di Toscana e la quinta generazione imprenditoriale ha iniziato il confronto con l’estero.

Che sia Crema S (la miscela più conosciuta, prodotta con l’arabica brasiliana) o Biochicco (caffè biologico entrato in commercio nei primi anni Duemila), che sia caffè in grani o monoporzioni (che occupano una fetta sempre più consistente di mercato) in tutta la Toscana, escluse le province di Siena e Arezzo, Moka J Enne è uno dei marchi più diffusi.

In una città conosciuta per la Breda e per i vivai le famiglie Niccolai e Cappellini hanno saputo scrivere una storia imprenditoriale diversa, tutta pistoiese.

Il significato del nome

J è l’iniziale del nome Jacopo, Enne come la N di “Niccolai”, il cognome del fondatore della torrefazione. Nel 1878 rilevò la gestione della drogheria in cui lavorava come garzone, per poi acquistarla poco dopo. La bottega si trovava in piazza della Sala. In pieno centro storico, a cento metri da piazza del Duomo.

Nonostante per l’epoca il caffè fosse un prodotto piuttosto raro, Jacopo sviluppò nel proprio negozio la produzione di miscele di prestigio, realizzate attraverso la torrefazione di coffea arabica proveniente da Paesi del Centro America. L’attività ultracentenaria di Moka J Enne le è valsa l’ingresso nell’Unione imprese storiche. Sono solo 41 in tutta Italia.

«A Jacopo è succeduto il figlio Dino, che non ebbe figli. L’ultima Niccolai sposò mio nonno, Oscar Cappellini, che perse il figlio maggiore Corrado in un incidente in centro quando aveva appena trent’anni. Alla guida dell’azienda subentrò mio padre Roberto e adesso, con mio fratello Claudio (io 40 anni, lui 45) siamo alla quinta generazione».

C’è decisamente adrenalina in questi giorni a Sant’Agostino. La torrefazione è stata trasferita negli anni ’90 negli spazi più ampi e strutturati di via Innocenti, nel cuore industriale della città.

Primo Open Day per i 140 anni

Lunedì Moka J Enne ha ospitato il suo primo Open Day: «Una grande festa per celebrare i nostri 140 anni di vita, e ringraziare tutti i clienti e i collaboratori». Una ricorrenza talmente importante che anche la riservatezza tipica pistoiese ha ceduto il passo.

«Per scelta – afferma Cappellini – abbiamo sempre cercato di elevarci dal livello standard che caratterizza la fase della torrefazione. A volte ci siamo trovati a parlare con colleghi che si fanno preparare le miscele dal venditore di caffè crudo, o si affidano a un tostatore esperto. La “materia caffè” – chiosa – è a torto sminuita. C’è consumo ma non abbastanza cultura, scambiamo per qualità di un prodotto quella che è solo abitudine».

Stigmatizza il fatto, Cappellini, che l’industria del caffè “da prezzo” nella fase di tostatura cuocia così tanto i grani da arrivare quasi al livello di bruciatura.

L’impegno quotidiano

«Moka J Enne è una realtà semi artigianale, possiamo differenziarci solo per la nostra identità». L’impegno quotidiano è cercare un equilibrio «tra qualità della materia prima, tostatura e abitudine».

La nuova generazione è attiva sulle fiere all’estero. «Al Bella Vita di Amsterdam, fiera delle eccellenze alimentari, abbiamo vinto la terza stella con Crema S e Biochicco. Al Beverage di Varsavia il primo premio nella categoria Beverage, davanti a vino e olio. Un motivo di orgoglio, non è facile portare avanti la cultura del caffè».

I Cappellini ci provano anche attraverso la formazione, a cui è riservata un’aula al primo piano dell’azienda.

«Teniamo aggiornamenti continui per i nostri dieci dipendenti e i rappresentati. Ma anche corsi di degustazione per i clienti. Un barista portato a guardare più alla resa del prodotto che non al prezzo innalza la qualità».

Tiziana Gori

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