MILANO – Pubblichiamo il primo dei tre interventi che si sono susseguiti durante il convegno dedicato al caffè di qualità e che hanno spaziato sui temi più importati della distribuzione automatica. Durante i tre giorni di Venditalia, l’evento internazionale dedicato al Vending, sono stati numerosi gli incontri che hanno riguardato il caffè, l’iperammortamento del Vending 4.0, di quello sostenibile e tanto altro.
I partecipanti al Convegno “Il caffè tra qualità e nuovi trend” ha visto alternarsi tre voci importanti. Sono infatti intervenuti Paolo Andrigo, senior manager di Accenture. L’azienda che fornisce i dati sul settore vending a Confida, ogni anno. Alessandro Galtieri, Trainer per Sca e Campione italiano di caffè filtro. Infine Davide Celin, Responsabile per Lavazza del settore vending e consigliere direttivo per Confida.
Si è discusso di caffè tra qualità e nuove tendenze. Perché, è innegabile che i gusti degli italiani, oggi, stiano cambiando rispetto alla bevanda. Da un lato, quindi, emerge una ricerca di maggiore qualità, dall’altro, si affermano nuove abitudini.
Ormai non si utilizza più solo la moka e non si consuma più solo espresso. Si stanno inoltre, diffondendo sempre più le bevande lunghe, il cup to go e il caffè gourmet. Quello della distribuzione automatica, si definisce come un settore al passo coi tempi. Quindi, attento molto alle nuove esigenze di consumo. Soprattutto, rispetto al caffè, che resta un prodotto simbolo del Vending.
Alcuni dati importanti che rispecchiano il quadro generale della distribuzione automatica e, poi, del caffè nel Vending, lo ha fornito proprio Paolo Andrino. Di cui riportiamo questo suo primo contributo al Convegno.
Paolo Andrino. Senior manager di Accenture, parte da una provocazione
“Partiamo dal fatto che, al mondo, si consumano 9,5 milioni di tonnellate di caffè. La domanda è quindi la seguente: se tutti noi bevessimo espresso, quanti verrebbero serviti all’anno?
All’incirca 1.357 miliardi. Tenendo conto anche che, a livello globale, ognuno di noi rappresenterebbe una media di 0,6 caffè. In Europa, 1,9. In Italia, 2,2.”
Tuttavia, nel mondo, non si beve soltanto espresso
“Ogni Paese ha il suo modo di bere il caffè. Da quello americano a quello cubano. Dal turco al greco. Persino in Italia si possono sperimentare diverse ricette.
Ma quali sono i principali produttori di caffè? Il primo è il Brasile, il secondo è il Vietnam e il terzo, la Colombia . Quando si parla di produzione di caffè poi, ci si può riferire all’Arabica o alla Robusta. Molti offrono una produzione mista.”
L’italia in realtà, è solo il sesto consumatore
“Se invece guardiamo i dati relativi ai principali consumatori di caffè, gli Stati Uniti sono i primi, il Brasile è il secondo, la Germania il terzo; il Giappone è il quarto mentre la Francia è quinta.
Possiamo poi analizzare il consumo pro capite per capire come cambi ancora il quadro.
Infatti, in questo caso, sono i Paesi nordici a registrare un maggiore consumo pro capite di caffè. I secondi sono i Paesi bassi. Mentre, l’Italia, si piazza solo al nono posto.”
Dove si acquista il caffè
“Delle 9,5 milioni di tonnellate che abbiamo già mezionato, il 59% al consumo casalingo, il 25% nell’Horeca, l’11% nel Vending e il 5% in crescita, nell’online.
Se osserviamo il dato della grande distribuzione a livello globale, quali sono invece le tendenze?
Vediamo i Paesi emergenti, come Africa e Asia Pacific che conoscono una crescita rilevante. (+1,7% l’America latina, +4,5% l’Asia Pacific; +4,8% Africa).
Se invece controlliamo i consumi per articolo prodotto, si noterà che il porzionato sta crescendo del 5,5%.”
Quali sono i nuovi trend del caffè
“La nuova tendenza che ora sta scoppiando e che ha raggiunto persino l’Italia, è il Cold brew. L’estrazione a freddo del caffè, ha conosciuto un aumento dell’80% nel 2017.
L’altra sfida che interessa il mercato del porzionato, è il caffè solubile. Un prodotto che conosce una crescita importante, grazie anche al rilancio da parte dei vari torrefattori negli ultimi tre anni.
Inoltre, si sta sempre più diffondendo il concetto del caffè specialty. Ormai infatti, il consumatore inizia a pretendere di bere un caffè di qualità.”
Anche in Italia si assiste al boom del porzionato
“Difatti, questo particolare settore, segna un +5%. Controllando poi più nel dettaglio, come questa crescita sia suddivisa, troveremo le capsule di uso domestico, interessate da un aumento del +15,7%.
Soffre invece il mondo della capsula B2B, legata alla parola Ocs (office coffee service), molto caro al Vending. Ormai infatti, esiste sempre più una maggiore commistione tra il mondo B2C e quello B2B.
L’ufficio, che prima veniva seguito solamente dalle gestioni, oggi inizia a sentirsi più autonomo. Quindi si rivolge direttamente ai negozi, oppure al web, annullando così parte della distanza tra i due ambienti.”
I canali distributivi
“Per quanto riguarda la modalità di distribuzione, notiamo che per le capsule B2C, l’ecommerce sta avanzando. E’ rilevante anche la percentuale che si riferisce alle boutique di negozi proprietari e di grande distribuzione.
Se invece teniamo d’occhio il modello della distribuzione delle gestioni, quindi dell’Ocs, si noterà che non esiste più il modello di consegne presso gli uffici.
Iniziano invece a comparire le spedizioni tramite corriere; oppure, le aperture di punti vendita delle stesse gestioni. O ancora, la creazione di store online.”
Il canale Vending in Italia
“Nel nostro Paese, questo settore totalizza 5 miliardi di consumazioni. Con un aumento del +1,3% rispetto all’anno precedente. Il 65% in termini di consumazioni battute, è rappresentato dal ?.
Di questo totale, 2,8 miliardi interessano i caffè erogati. Di quale caffè si tratta? Nel Vending, si utilizza quello in grani che poi viene macinato. In Fiera sono esposte anche delle macchine che lasciano proprio vedere il meccanismo.
Il caffè porzionato segna 0,3 miliardi ed è ancora in crescita. Si parla quindi di macchine che, al loro interno, lavorano con le capsule. Mentre registra 0,2 miliardi il caffè solubile.”
I trend nel Vending
“Innanzitutto, con l’arrivo delle macchine digitali, si è aggiunto il problema della gestione della ricetta. Perché ormai, nella vending machine non si beve più solo caffè. L’offerta spazia dal caffè lungo all’alternativa al cioccolato.
Questo ovviamente, comporta che ormai non esista più solo la simbiosi tra torrefazione, produttore di vending machine e gestione. Iniziano piuttosto a comparire nuovi attori.
E’ coinvolto, ad esempio, chi si occupa del cioccolato. Così da offrire al consumatore, una bevanda sempre di qualità.”
Un altro aspetto è la personalizzazione
“Quando un consumatore si trova di fronte alla vending machine, non vuole più perdere tempo nel selezionare ogni volta la quantità di zucchero da lui preferita.
Oggi si stanno sviluppando le app per il pagamento nel Vending. Questo permette al sistema di riconoscere l’utente e le sue abitudini di consumo in automatico.
Così come, in alcune macchine, è possibile aggiungere il Topping. Cambia persino il formato: oggi non c’è più solo il bicchierino standard, ma anche big size.
L’Italia è leader nella produzione di macchine per trasformare il caffè. Questo è vero sia per il Vending, che per l’Horeca. Quindi delle macchine espresso da bar.”
Ultima nota: industria 4.0
“Sulla filiera del caffè, questa evoluzione industriale, può avere una grossa influenza. Perché, il fatto di collezionare dati è utile per la filiera.
Sia nelle piantagioni, per raccogliere informazioni sulle precipitazioni che hanno interessato una determinata zona; quale fosse la temperatura o il metodo di lavorazione.
Sia nella fase produttiva: infatti, quando arriva un determinato prodotto, ora è possibile settare la linea produttiva rispettando le caratteristiche specifiche della materia prima.
Per ultimo, l’industria 4.0 può modificare il risultato in tazza. Oggi infatti, tutte le macchine da bar, così come le vending machine, sono connesse.
Per cui garantiscono che il caffè venga erogato in un tempo tra i 25 e i 30 secondi. Monitorare questo aspetto, significa offrire al consumatore che la trasformazione compiuta dal barista, si è svolta correttamente. Quindi si può tracciare anche il modo in cui è stato consumato il caffè.”