PIOVÀ MASSAIA (Asti) — “Espresso”, una delle invenzioni italiane più apprezzate nel mondo e senza la quale, gli italiani stessi, non riescono a sentirsi a casa da nessuna parte.
Con l’avvento delle macchine per caffè domestiche, poi, l’espresso fatto in casa è sempre più vicino, per gusto e cremosità, a quello inarrivabile del bar. Il passaggio dalla caffettiera alla macchina per l’espresso è stato reso possibile grazie all’intuito di un cittadino di Piovà: Angelo Moriondo. E dopo Moriondo la macchina fu sviluppata da Bezzera e Pavoni.
Una storia semisconosciuta che domenica, alla Fiera della Menta di Piovà, sarà possibile ripercorrere grazie alla mostra allestita nella sala del consiglio del Municipio.
Il primo esemplare in mostra a Piovà
Con una assoluta rarità: la prima macchina del caffè brevettata dal piovatese che sarà esposta in anteprima assoluta grazie alla collaborazione del nipote di Angelo, che porta il suo stesso nome.
Moriondo l’inventore, infatti, era torinese ma si era sposato con una donna di Piovà Massaia e fu protagonista dell’Esposizione Generale del 1884 che si tenne a Torino. Con quella straordinaria macchina che preparava il caffè all’istante.
Nella caffettiera da lui ideata, infatti, l’acqua veniva portata ad ebollizione e, attraverso un sistema di serpentine, veniva fatta passare fino a raggiungere il contenitore del caffè torrefatto.
L’acqua veniva così portata in pressione per preparare il caffè molto più rapidamente rispetto alle tradizionali caffettiere.
Questa velocità di preparazione diede origine alla definizione di “espresso”. Un caffè più veloce ma anche più concentrato e cremoso con una maggiore caratterizzazione degli aromi e dei profumi della miscela.
Un brevetto vincente
Un’idea geniale, quella di Moriondo che portò al brevetto internazionale della macchina del caffè.
Agli inizi del Novecento, il milanese Luigi Bezzera perfezionò la macchina di Moriondo. E ne brevettò alcune innovazioni che passarono poi di proprietà, finendo a Desiderio Pavoni, fondatore della ditta “La Pavoni”; la quale si occupò di produrre in serie, una al giorno, gli apparecchi che finirono in bar e hotel.
Oggi le macchine da caffè sono sofisticate, di grande design, di varie dimensioni. Ma è ancora il meccanismo individuato da Moriondo che le fa funzionare, comprese quelle racchiuse nei distributori automatici di caffè che si trovano nei luoghi pubblici.
Tutti gli amanti del caffè (e del genio umano) non possono perdere l’occasione di visitare la mostra allestita a Piovà; accanto alla storia della macchina del caffè saranno presentate anche le opere del figlio di Angelo Moriondo, Giacomo, noto pittore ed illustratore.
Mostra dei menù
E mentre si è immersi nel profumo di menta e di caffè, vale la pena fare un salto anche nella sede dell’associazione Frà Guglielmo Massaia per un’altra delle mostre di questa fiera, quella dei menù d’epoca.
Un viaggio nel tempo attraverso ricette e portate oggi scomparse oppure conosciute sotto altri nomi oppure ancora riviste e riammodernate. Galantine di vitello tartufate, asparagi in salsa Mousseline o corbeilles di frutta per i pranzi di gala. Ma anche i piatti popolari delle mense di fabbrica e le abitudini a tavola del cardinal Massaia.
d.p.