MILANO — Dalla pianta alla tazzina. È un percorso lungo e avventuroso quello che compie il chicco di caffè per arrivare dalla sua terra d’ origine alle nostre tavole. Ci pensa illy. Un cammino che può durare più di un anno, durante il quale la pianta fiorisce e si forma la ciliegia che viene poi raccolta, selezionata e trasportata.
Per essere infine miscelata, tostata e distribuita in tutto il mondo.
Un viaggio anche solidale, perché Illy non usa intermediari, ma compra i chicchi direttamente dagli agricoltori. E insegna come coltivarli in maniera sostenibile e conseguendo consistenti premi sui prezzi standard (anche il 50% in più).
A raccontare questo impegno sono stati ieri mattina, nel cortile di Palazzo Giacomelli a Treviso, il direttore Corporate Reputation & Sustainability di illycaffè Giovanna Gregori e lo chef Alfio Ghezzi, del ristorante due stelle Michelin la «Locanda Margon» a Trento.
L’occasione? L’ evento food del Corriere della Sera Cibo a Regola d’ Arte. Un abbinamento non casuale, perché i chicchi di Illy, oltre a finire nelle tazzine delle case, arrivano anche in quelle di tanti ristoranti stellati.
Il personal blender di illy
Tre anni fa l’ azienda ha brevettato il «personal blender». Si tratta di una macchina ideata per realizzare miscele su misura di nove qualità di pura Arabica con diversi profili aromatici.
Dallo scorso anno questi blend personalizzati sono a disposizione dei suoi chef ambassador, italiani e internazionali, che appoggiandosi all’ expertise della sua Università del Caffè possono creare dei prodotti tailor-made, da servire esclusivamente nei loro ristoranti stellati, a chiusura di un percorso degustazione o come ingrediente delle proprie ricette.
Anche Ghezzi si è da poco unito agli altri «ambasciatori» dell’ azienda triestina del caffè. Tra i quali figurano anche Niko Romito, Antonia Klugmann, Giancarlo Morelli, Pino Cuttaia, Viki Geunes e Guy Martin.
Ghezzi ha creato un suo blend caratterizzato da un corretto equilibrio acido/amaro, con vibranti note di cioccolato e frutta secca (in particolare mandorla e nocciola) e note sfumate di vaniglia e pane tostato.
Andando a selezionare chicchi provenienti sia dal Sud America, che da Africa orientale e India.
Gabriele Principato