MILANO – Edoardo Quarta, esperto di caffè. imprenditore della torrefazione Quarta Caffè di Lecce. Ci siamo ritrovati insieme al Milano Coffee Festival, dopo un viaggio partito dal sud per Edoardo. E subito abbiamo chiesto al nostro interlocutore, se fosse un viaggio per cui valesse la pena spostarsi da Lecce.
Edoardo Quarta contribuisce alla diffusione della cultura del caffè
“Sì, è uno spostamento che mi ha ricompensato. Mi ha fatto piacere soprattutto vedere facce nuove. Infatti, siamo qui per diffondere la cultura del caffè, per cui è importante che non partecipino a questi eventi solamente le stesse persone. E’ essenziale invece non essere un sistema chiuso.
E’ chiaro che bisogna innanzitutto crederci. Questo è il primo evento a Milano e assistere anche solo alla presenza di 100 nuovi visitatori, è una conquista. Si sta innescando quindi la curiosità nella comunità esterna.”
Cosa l’ha attirata di più?
“Non vorrei esser troppo negativo, ma non ho notato tante novità in questo festival. Forse il Cold Brew presentato da Francesco Sanapo, è per un neofita, qualcosa di curioso. Ma nel nostro ambito era già conosciuto.
Tutti i prodotti sono stati già lanciati in altre occasioni alle quali io ho partecipato. Però, il barista comune che viene qui in visita e si imbatte nel macinino Mythos2 della Victoria Arduino, può rimanere piacevolmente stupito. Magari essere stimolato verso la realtà Specialty.”
Quarta Caffè
“Posso rivelare una novità: stiamo operando nel settore cialde. La cialda e non la capsula, per restare coerenti con la filosofia aziendale. A breve arriverà la macchina per confezionare le cialde e poi procederemo con la produzione di una cialda 100% compostabile. Al suo interno non ci sarà quindi plastica, ma colle vegetali.
Prima c’era un brevetto legato a queste colle. Ora che è scaduto, la cialda può essere un nostro prodotto. Meglio tardi che mai. Nella cialda usciremo con un’unica referenza. Se l’azienda dovesse concentrarsi solo sul monoporzionato, creerebbe anche problemi di trasporto. C’è il bisogno di riorganizzare tutta la rete vendite.”
I suoi specialty?
“Per ora sono un po’ in pausa, perché stiamo riprendendo in mano il bar storico di famiglia, l’Avio bar, dopo una gestione di 30 anni. Ora ho deciso di contattare un imprenditore locale per affidarglielo a partire dal 2019. Non abbandoneremo il gusto classico, ma presenteremo anche specialty e monorigini. Ormai Lecce è anche meta di turisti americani, che vogliono quindi il caffè filtro.”