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Il caffè all’azoto sbarca in Italia grazie a Corsini e Ditta Artigianale

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MILANO – Il nitro coffee è la grande novità dell’estate 2018. È destinato a soppiantare il caffè shakerato nel cuore di chi non rinuncia all’espresso neanche quando il grande caldo comincia a farsi sentire.

Il caffè all’azoto, un caffè freddo, morbido e dolce oltre a essere logicamente freddo, è schiumoso e dalla consistenza morbida senza aggiunta di latte o grassi di altra natura. Il gusto è dolce senza essere acido o amaricante visto che l’estrazione a freddo evita le bruciature.

Fresco, leggero e dissetante: tutte caratteristiche che lo rendono perfetto come bevanda per l’estate.

È servito alla spina, aggiungendo azoto alla miscela e, una volta versato nel bicchiere, assomiglia a una birra stout.

Negli Stati Uniti il nitro coffee fa furore da qualche anno: la specialità è stata messa a punto nelle caffetterie indipendenti nel periodo tra il 2011 e il 2015.

Dopo qualche anno di rodaggio, ora il vecchio continente sembra pronto per accogliere la novità. In Europa al momento si trova ancora raramente, mentre tutto è pronto per lo sbarco in Italia.

A Firenze da Ditta Artigianale

Sarà Firenze a tenere a battesimo il caffè all’azoto che, c’è da giurarci, conquisterà anche il mercato italiano.

Il nitro coffee sarà presto in carta da Ditta Artigianale (via dello Sprone, 5/r): Francesco Sanapo ormai tra le massime autorità mondiali quando si parla di caffè, ha subito accolto la novità nei suoi locali.

Ad aggiudicarsi l’esclusiva per il mercato italiano della macchina per il nitro coffee, prodotta dal gruppo Brewista, è stata Caffè Corsini, storica azienda e torrefazione di Arezzo, oggi leader nel settore food & beverage.

Insomma in Italia la nuova bevanda estiva parlerà toscano come Benigni e Panariello. Una bella soddisfazione visto che Starbucks aveva annunciato di voler portare il macchinario in Italia.

La novità è stata presentata in anteprima questo weekend al Milano Coffee Festival.

Nuovi modi d’intendere il caffè

Il mondo del caffè negli ultimi anni ha registrato molte novità con l’arrivo di macchinari per l’estrazione alternativa del caffè. Basti pensare al brewing, metodo attraverso il quale si è passati dall’espresso agli infusi di caffè.

L’acqua calda (la temperatura si aggira tra i 92 e i 96 °C) è versata sui chicchi di caffè già tostati e macinati, all’interno di un filtro. Il risultato è un caffè meno concentrato e corposo ma con un contenuto di caffeina maggiore e note aromatiche e gustative molto più intense.

La tecnica conosciuta come drip brewing o filter coffee è un’innovazione apprezzata nel Nord Europa, negli Stati Uniti e in Asia. In Italia è sbarcata da qualche anno e sta ottenendo consensi in caffetterie selezionate.

Ora è la volta del caffè all’azoto, destinato a cambiare il mercato dei consumi di bevande fredde e la vita degli amanti dell’espresso.

Raffaella Galamini

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