MILANO – Moreno Faina è il direttore dell’università del caffè illy. Con lui abbiamo commentato l’edizione 2018 di Maestri dell’Espresso Junior.
Uno dei motivi del successo di questa seconda serie, è legata all’addestramento che ha coinvolto i docenti. Sia presso l’Università del caffè illy, che alla Mumac Academy.
Proprio per questo, sembra che il livello degli stessi concorrenti, si sia innalzato. La formazione dei docenti, potrebbe aver influito su questo aspetto?
Moreno Faina, spiega i motivi del successo
“Abbiamo sempre ritenuto che la formazione dei docenti, potesse rappresentare un elemento distintivo. In quanto, concentrarsi sugli studenti, comporterebbe anche limitare un’attività alle tempistiche di un anno scolastico.
Poterla invece osservare secondo delle prospettive più dilatate, e quindi aiutare gli insegnanti ad aggiornarsi dal punto di vista tecnologico, avrebbe permesso di fare un salto di qualità.
Ha funzionato. Soprattutto grazie all’apertura che abbiamo riscontrato da parte degli stessi docenti. Questa proattività è diventata poi uno stimolo per riportare in classe ciò che hanno appreso. Trasmettendolo in un secondo momento, ai loro studenti.
Il livello di partenza dei docenti?
“Non era purtroppo, omogeneo. Ci siamo confrontati infatti con dei docenti che avevano competenze tecniche più specifiche. Altri invece, erano più legati agli anni di esperienza. Per cui, avevano bisogno di un forte update.
Allora, in linea con il gruppo Cimbali, abbiamo scelto i temi da trattare durante i corsi, ovunque essi fossero collocati. L’obiettivo era quello di offrire un’offerta didattica omogenea.”
Il docente di caffetteria e sala bar: che preparazione deve avere per entrare in una scuola?
“La preparazione è molto variegata. Infatti ci sono dei docenti che ancora oggi fanno pratica. Spesso perché lavorano anche all’interno di esercizi.
Tuttavia non esistono dei requisiti scritti. Sicuramente dev’esser presente una certa conoscenza del prodotto e anche una buona volontà.”
Oggi ci sono però docenti che sono passati o dall’Accademia o dall’Università
“Sì. Oggi esistono dei percorsi che ci auguriamo siano l’inizio di un circolo virtuoso. Che partirà nel momento in cui le nuove tendenze e le nuove tecnologie, verranno messe a disposizione e poi acquisite dai docenti. Diventando oggetto così dei corsi negli istituti. ”
Pensa che l’allenamento presso l’Accademia, possa rappresentare un’ulteriore fattore che pubblicizzerà il servizio che voi offrite nelle scuole alberghiere?
“Direi di sì. Perché le manifestazioni che riguardano gli istituti alberghieri sul caffè, sono tante. Tutte però focalizzate sulla competizione.
Non esiste quindi un interesse per il momento che precede la gara. Qui vogliamo fare la differenza. E’ importante creare le condizioni per superare le basi medio basse in cui versano gli studenti. La formazione è fondamentale e l’istituzione di per sé non riesce a fornire le competenze tecniche adatte al mondo del lavoro.
Noi come accademia, cerchiamo di riempire questo gap. Tuttavia, se manca la fase di preparazione preliminare alla competizione, le prestazioni non cambieranno mai.”
Le attrezzature nelle scuole
Parlando soprattutto con gli allievi, è saltato fuori l’inadeguatezza dei macchinari negli istituti.
“Il nostro piccolo contributo si è concretizzato nella nostra donazione, negli ultimi 25 anni, di almeno una cinquantina di macchine e di caffè adeguato.
In alcuni casi, i vincitori sono stati favoriti dalle condizioni migliori di lavoro. A livello di macchine e di materie. Per questo motivo, purtroppo spesso emergono gli stessi, durante le competizioni.
Riducendo le ore di formazione, viene intaccato anche il budget impiegato per nuovi acquisti.”