BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Un’altra intervista, attorno all’evento internazionale del Simonelli Group. Questa volta, ci siamo confrontati con degli studenti della Simonelli Youth Academy. Abbiamo parlato con Giulia Palombi, Nicolò Giacone e Jacopo Merelli.
Il racconto dell’emozione di servire il caffè ai campioni nazionali
Giulia Palombi, dalla Youth Acedemy:”Sono di Belfiore del Chienti e ho 20 anni. Quindi, come dire, gioco in casa. Questo evento è un’esperienza senz’altro da vivere e condividere.
Bisogna di sicuro essere preparati, dato che i clienti sono ovviamente, i più esigenti del mondo! Però, per il momento, nessuno si è lamentato del mio caffè!”
Nicolò Giacone prepara il cappuccino ai campioni
“Sicuramente anche per me è una bella esperienza. Anche se si sente un po’ la pressione di preparare un caffè o un cappuccino, a professionisti di questo calibro. E’ comunque uno stimolo a fare meglio. Però, con i cappuccini che ho preparato ho sempre soddisfatto i campioni che me li avevano chiesti.”
Jacopo Merelli, il terzo “alunno” del caffè
“Ho 20 anni e sono di Civitanova Marche. C’è molta tensione qui, però ci provo e cerco di dare sempre il meglio. Qua, un errore, con certi campioni nazionali, ha un valore diverso. L’impegno è tutto.”
Avete usato dei caffè molto speciali del campione mondiale, Rubens Gardelli.
Che impressione vi ha fatto utilizzare una materia prima così costosa
Giulia Palombi “E’ un’occasione davvero rara. Per me, è la prima volta che capita. Poter usare un caffè così di qualità, apre un mondo.”
Nicolò Giacone: “Ho 26 anni, sono di Potenza Picena, in provincia di Macerata. Per me, lavorare con questi caffè è stato sorprendente. Li ho assaggiati e sono molto particolari. Ho potuto utilizzare il caffè del mondiale ed è stato davvero importante.”
Jacopo Merelli “E’ un onore aver a disposizione questo caffè specialty. Non è facilissimo lavorarci, date le grammature particolari. E’ molto speziato. La grammatura è cambiata da quello che ho potuto vedere.”
Il futuro dopo la Youth Academy
Giulia Palombi “Io, grazie anche a questa esperienza, che per me è la prima, potrò avere nuove prospettive. Prima lavoravo sempre all’interno del settore, ma questo è il primo corso formativo che ho seguito.”
Nicolò Giacone: “Continuare sicuramente sulla stessa strada. Magari con altri corsi e persino partecipare nei prossimi anni al campionato come barista. Che è quello che ho sempre fatto, anche prima di specializzarmi.”
Jacopo Mirelli: “Io vorrei girare il mondo per vedere la situazione del caffè fuori dall’Italia. Perché nel nostro Paese c’è un’idea precisa dell’espresso, che però è molto diversa da quella che si trova fuori da questa nazione.
Successivamente, il mio desiderio più grande, è quello di competere. Però per farlo, è necessario possedere una grande competenza e anni di esperienza. Quindi, prima, frequenterò diversi corsi per formarmi.”
Di solito il lavoro del barista è un ripiego. Mentre per voi è una strada seria
Giulia Palombi “Sì assolutamente. Lo mettiamo al primo posto. E’ quello che voglio fare nella vita, per passione. L’ho scelto, questo lavoro.
Nicolo Giacone: “Non l’ho mai considerato un mestiere di ripiego. Però ho sempre creduto che c’è bisogno di formarsi bene.”
Jacopo Mirelli “Secondo me la figura del barista, oggi, è purtroppo molto sottovalutata. Con le giuste conoscenze, invece, è un mestiere di alto livello.
Attualmente infatti, noi, con questo corso, cerchiamo di far capire a chiunque, l’importanza e la complessità di questo lavoro. Dietro il quale ci sono infinite conoscenze.”