giovedì 19 Dicembre 2024
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Tra caffè e pasta le 99 idee sbagliate su come e con cosa ci alimentiamo

"Sono abbagli - ha affermato il professore Marcello Ticca ad HuffPost - ma sono molto pericolosi per la nostra salute". Per combatterli un modo c'è: informare correttamente

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ROMA — Siamo sicuri che mangiare la pasta di sera faccia ingrassare? O che salumi e cioccolata provochino l’acne? O che il caffè corto sia più forte di quello lungo? Ogni giorno, quasi senza rendercene conto, siamo bersagliati da decine di falsi miti sul cibo.

Marcello Ticca, uno dei massimi esperti italiani di alimentazione, medico, docente e vicepresidente della Società Italiana di Scienza della Alimentazione, ha raccolto i più comuni in un libro, dal titolo “Miraggi alimentari. 99 idee sbagliate su cosa e come mangiamo“, edito da Laterza.

Falsi miti sul cibo: ecco lo strumento per liberarsene

“Sono abbagli – ha affermato il professore ad HuffPost – ma sono molto pericolosi per la nostra salute”. Per combatterli un modo c’è: informare correttamente.

Spiegare – dati alla mano – che pappa reale e propoli non fanno miracoli; che gli agrumi non curano il raffreddore; che non è necessario evitare il latte da adulti. Oppure che lo zucchero di canna non è più dietetico di quello bianco.

Cosa si intende per “miraggi alimentari”?

“È un modo più poetico per chiamare i falsi miti sul cibo, le bugie nel piatto. Il titolo nasce da una mia personale riflessione: mi sono reso conto che più che trattarsi di semplici bufale, a volte sono veri e propri miraggi, inganni. Sono degli ‘abbagli‘.

Si ha un abbaglio quando le cose ci appaiono diverse da come sono realmente. Quando percepiamo una cosa per un’altra: in campo alimentare, questi abbagli sono numerosissimi e sono molto pericolosi.

Non si tratta solo di curiosità innocue che lasciano il tempo che trovano: sono informazioni, spesso false, che rimangono impresse nella mente delle persone.

Le stesse che poi le convincono a modificare il proprio comportamento in campo alimentare. Finiscono per avere un’influenza abbastanza pesante sulle scelte di ogni giorno”.

Quali potrebbero essere alcuni esempi di “miraggi alimentari”?

“Mi sono reso conto, interagendo con i miei pazienti, che alcune convinzioni che credevo ormai sradicate sono invece ancora in voga.

Parlo, ed esempio, della credenza secondo la quale la donna in gravidanza debba mangiare le verdure; o che l’olio d’oliva sia più grasso dell’olio di semi.”

Ci sono poi convinzioni più moderne, sempre errate

“Come quelle che riguardano i superfood, ovvero i super cibi di moda e che sarebbero la panacea per tutti i mali. Quelle che riguardano la dieta senza glutine, che è invece sconsigliata a chi non abbia allergie accertate.

O quelle che interessano gli energy drink, spesso dannosi per la nostra salute. Ci sono poi falsi miti che, più o meno, sono sempre circolati. Come quello sulla dieta iper proteica, che sarebbe adatta a chi fa sport.

Questo tipo di alimentazione è esplosa negli anni ’50. Poi è stata rivisitata, rimodernata e rimessa in circolazione. Spesso si vedono giovani mangiare dieci albumi d’uovo la mattina e ricorrere agli integratori.

Il rischio di questi prodotti in libera vendita, è quello di incorrere nelle ‘megadosi‘, di superare il limite consentito e di far danni al fisico, in nome di una convinzione del tutto errata”.

Ci sono, però, alimenti particolarmente bersagliati, come la pasta…

“Oltre all’uovo, l’alimento più calunniato del mondo, ‘pesante per il fegato’, ‘difficile da digerire’ e ai salumi, in grado – secondo false credenze – di provocare l’acne, uno dei cibi più bersagliati è sicuramente la pasta.

Ancora esiste la convinzione che la pasta mangiata la sera faccia ingrassare. Oppure che assolutamente non bisognerebbe toccarla dopo le 15 del pomeriggio.

In questa convinzione, c’è un fondo di verità: dopo le 15 il nostro orologio biologico cambia ed è possibile assimilare una maggiore quantità di calorie.

Bisogna allora alleggerire la cena, per digerire e dormire meglio. Da questo punto di vista, quindi, la pasta è da preferire. Si digerisce meglio della carne e in sé non fa ingrassare.”

Sono i condimenti che fanno la differenza

“Molte ricette italiane, come quella della carbonara o dell’amatriciana, prevedono una pasta molto condita. Sono piatti gustosi e viene voglia di mangiarne di più, a livello di quantità. Ma si può cucinare la pasta in tantissimi altri modi”.

Oggi, nell’era del web, è particolarmente difficile sradicare questi falsi miti sul cibo.

Qual è la strategia proposta nel libro?

“Esattamente. Oggi è ancora più difficile porre un freno al dilagare di queste bufale. Perché, un conto è parlarne a tavola con degli amici, un conto è diffondere una notizia in grado di arrivare a migliaia di persone.

Vale la pena quindi, non soltanto smentire un falso mito ma trasmettere al lettore un’informazione. Spiegargli, ad esempio, che non sempre un piatto a base di pesce è ipocalorico, che non ha senso l’espressione ‘ho le ossa grandi’; che il pane è da preferire ai grissini; che lo zucchero di canna non è più dietetico di quello bianco, che chi usa energie mentali per svolgere un lavoro al computer o per studiare e sta tutto il giorno seduto su una sedia non consuma più calorie di chi, invece, sta tutto il giorno sul divano senza fare nulla.

Sembrano ovvietà, ma è importante spiegarle. Nel libro non offro una mia visione personale, non propongo una dieta. Mi baso soltanto su fonti scientifiche e propongo al lettore dati e nozioni che oggi è difficile reperire.

Spesso, il consumatore medio non sa dove andare a pescare le notizie corrette. Crede a tutto quello che sul web gli viene propinato. Comprese le ultime tendenze in fatto di diete”.

Ilaria Betti

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