TORINO – Nuvola Lavazza è stata inaugurata ad aprile, come nuova sede dell’azienda torinese. All’interno di questo quadrilatero però, non ci sono solo uffici: si muovono diverse anime e forme. Lo spirito di condivisione che permea le mura dell’edificio all’avanguardia, si esprime in un ristorante-bistrot e nel Museo Lavazza.
L’apertura delle sale espositive, fissata per l’8 giugno 2018, è solo la conclusione di un progetto orientato verso il progresso della cultura del caffè.
Museo Lavazza: tutti uniti dalla storia dell’espresso
“Lavazza ha creato nel tempo un linguaggio che esprime il piacere e la conoscenza del caffè in un modo fortemente identificativo, ma che tutti possono condividere.”
Progettato dallo studio americano Ralph Appelbaum Associates, il Museo Lavazza è un innovativo museo d’impresa. Collegato agli uffici da un grande atrio pubblico centrale.
Attiguo al museo è l’Archivio Storico Lavazza, visitabile su prenotazione. Una struttura che racchiude la memoria aziendale di oltre 120 anni di storia in più di 8.500 documenti, storie e immagini.
Il museo è il frutto di un’intuizione e della volontà di Francesca, Antonella e Manuela Lavazza
Loro due insieme, hanno coordinato il progetto e il gruppo di lavoro. In particolare, Francesca ha individuato temi ed elementi centrali nel percorso narrativo.
Manuela invece, ha contribuito a sviluppare in modo contemporaneo, la progettazione multimediale e interattiva. Mentre Antonella ha proposto e seguito lo sviluppo dell’Archivio Storico. Il frutto di un complesso iter esplorativo e di ricerca iniziato nel 2011.
Storia e cultura del caffè esposti
“Il progetto del Museo Lavazza celebra il caffè e, allo stesso tempo, racconta la nostra storia e il nostro spirito di innovazione in un modo nuovo ed emozionale.
Il caffè è sempre l’inizio di qualcosa. Favorisce la nascita di idee e lo scambio sociale. In questo senso, esistono molte affinità tra la cultura del caffè e quella di un museo.
Infatti, in entrambi i casi, al centro vi è la qualità sociale e condivisa di un’esperienza che incoraggia lo scambio di conoscenze ed esperienze”, spiega Francesca Lavazza.
Entrando nel Museo Lavazza
Il visitatore si immerge in un viaggio sensoriale ed emotivo nella cultura globale del caffè. Un viaggio che si intreccia con il racconto della storia della Famiglia Lavazza. Anche grazie ai testi elaborati dalla Scuola Holden sotto la direzione artistica di Alessandro Baricco.
Il museo è suddiviso in 5 “gallerie” contraddistinte da aspetto e tema specifici
Casa Lavazza. In questo spazio, intimo ed evocativo, si ripercorrono le tappe principali che hanno segnato gli oltre 120 anni di storia dell’azienda.
Dalla prima cambiale firmata da Luigi Lavazza fino al caffè bevuto in orbita a bordo della stazione Iss. Grazie alla prima macchina espresso a capsule progettata per lo spazio.
La Fabbrica. Realizzata con materiali lineari e semplici, riporta il visitatore al momento della produzione. Accompagnandolo alla scoperta delle varie fasi di lavorazione del caffè.
L’Atelier. Ricorda uno studio fotografico e presenta con immagini e istallazioni i 60 anni di collaborazioni creative di Lavazza. È qui che i visitatori più piccoli potranno frequentare laboratori didattici e che gli adulti ritroveranno, tra le altre cose, i mitici Caballero e Carmencita.
I due protagonisti degli indimenticabili Carosello della nostra tivù. Oppure la riproduzione della prima macchina automatica per
l’espresso, invenzione del torinese Angelo Moriondo.
La Piazza. Rappresenta la celebrazione iconica del rito del caffè in un ambiente aperto e conviviale.
Universo. Si tratta di uno spazio quasi onirico. A conclusione del percorso, infatti, il visitatore si immerge in una proiezione multimediale a 360 gradi. Può così vivere in maniera personalizzata il mondo Lavazza. Anche attraverso la degustazione di una ricetta speciale di coffee design firmata dal Training Center
La tazzina interattiva
Fattore fondamentale di coinvolgimento e di personalizzazione dell’esperienza museale è la tazzina di caffè interattiva.
Uno strumento che accompagna i visitatori durante l’intero percorso espositivo e offre la possibilità di raccogliere informazioni.
Con essa, infatti, gli ospiti hanno l’opportunità di scoprire
e memorizzare contenuti digitali. Anche quelli non immediatamente visibili, per poi poterli riesaminare nell’ultima galleria, l’Universo.
Qui è possibile scorrere e rivedere quanto memorizzato, decidere
cosa conservare e, infine, condividere l’esperienza digitale con gli amici sui social media.