MILANO – Goldman Sachs non scorge all’orizzonte la sagoma del toro. La banca americana taglia anzi l’outlook sui prezzi degli arabica, alla luce dei dati sulla produzione e i consumi diffusi a giugno dal dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda).
Goldman Sachs registra un’offerta superiore alla domanda
Il ministero statunitense prevede infatti che l’offerta mondiale sarà nuovamente superiore alla domanda. Si parla di una differenza almeno dii 4,46 milioni di sacchi nel 2013/14. Questo dopo un surplus produttivo di 10 milioni di sacchi quest’anno.
“Ciò porterà le scorte ai livelli massimi degli ultimi 5 anni.” scrive l’analista di Goldman Sachs Damien Courvalin; Prende tali tempistiche per motivare la revisione al ribasso della previsione sui prezzi a 3,6 e 12 mesi dei futures sugli arabica. Una prospettiva che è stata portata a 130 centesimi dai 145 precedentemente indicati”.
Il problema dei turbamenti climatici
Secondo Courvalin, tra i fattori che potrebbero potenzialmente far risalire i prezzi ci sono il rischio meteo in Brasile, una maggiore incidenza della ruggine del caffè in America latina; eventuali massicce ricoperture delle posizioni short speculative detenute dai fondi, attualmente prossime ai massimi storici.