ROMA – Caffè Greco addio. Dopo 250 anni il bar simbolo di artisti ed intellettuali rischia la chiusura.
A settembre scorso è scaduto il contratto e il 6 novembre il Tribunale di Roma ha imposto all’attuale gestore della struttura di uscire dai locali entro il 20 marzo 2018.
Un patrimonio del centro storico di Roma che potrebbe scomparire tra il silenzio delle istituzioni.
Italia Nostra lancia l’allarme
L’associazione per la salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali della Capitale. Questa si rivolge attraverso una nota al Presidente dell’Unesco Italia, Franco Bernabè, al Ministro Franceschini e al sindaco Virginia Raggi.
Chiede quindi misure immediate per tutelare un luogo storico di Roma.
“Italia Nostra Roma si appella al Presidente dell’Unesco Italia, Franco Bernabè. Perché intervenga autorevolmente trovando una soluzione concordata per lo storico Caffè Greco di Via Condotti. Il destino della sua dissoluzione, dopo 250 anni di storia italiana, deve essere impedito ad ogni costo.
L’identità del Centro storico di Roma è ridotta ai minimi termini; devastato da decenni di funzioni improprie e multinazionali. Sempre in agguato e pronte a rilevare tutte le funzioni vitali del Centro storico. Inghiottendo e trasformando tutto in nome del profitto.
Nato nel 1790
Il Caffè Greco è nato nel 1790. Svolgeva la sua funzione a Via dei Condotti prima che in Francia scoppiasse la rivoluzione che ha dato inizio, in tutta Europa, all’età moderna.
Sarebbe riduttivo dare lo sterile elenco dei personaggi illustri che hanno frequentato le famose sale da the nel più famoso Caffè romano. Infatti, l’elenco è infinito ed il rischio di dimenticare donne e uomini illustri è altissimo“.
Prosegue la nota
“Il Centro storico di Roma è spezzato, sbrindellato e smozzicato. Sarà ancora degno di essere Patrimonio dell’Unesco, se perde i pezzi di valore per strada senza che coloro i quali hanno l’obbligo del rispetto delle leggi facciano sentire la loro voce forte e chiara?
Ministro Franceschini, Sindaca di Roma Raggi. A furia di eliminare dal Centro storico le funzioni che lo qualificano e lo rendono unico al mondo, rimarranno solo finestre buie e luoghi privi di vita.
Fino a quando faremo finta che il Centro storico sia ancora Patrimonio dell’Umanità se si permettono, nel silenzio più totale, furti quotidiani alla sua identità?“