domenica 22 Dicembre 2024
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Host accende i riflettori sulla tradizione millenaria dell’ospitalità italiana

Torna lo spazio-concept dell'architetto Dante O. Benini & Partners Architects, quest’anno in partnership con Davide Rampello: un grande cubo ripercorre la storia dell’accoglienza attraverso l’uso delle superfici e della materia. Accanto, una lounge con una grande parete di fondo ospiterà i prodotti base dell’agricoltura e della cucina italiana.

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MILANO – Una performance “da Biennale”, uno spazio quasi metafisico con un orizzonte culturale molto più ampio di quello che ci si potrebbe aspettare da un semplice evento B2B.

EXIHS (Excellent Italian Hospitality Services) torna con un concept completamente rinnovato nell’ambito della macro-area espositiva Arredo & Tavola di HostMilano, in fieramilano a Rho dal 20 al 24 ottobre prossimi.

E va ad arricchire ulteriormente un’area che presenterà tanti formati innovativi e dove esporranno le principali aziende di arredo contract, italiani ed estere.

Quest’anno si è scelto di dare vita a una vera e propria performance artistico-progettuale che, alla luce di un tema di fondo, “L’Italia fatta a mano”, ripercorre attraverso l’uso evocativo delle superfici e della materia l’intera evoluzione dell’uomo, e della sua naturale predisposizione all’ospitalità.

Un’attitudine che, proprio nel nostro Paese così ricco di una storia secolare di borghi e territori, ha trovato il perfetto compimento, passando dalle sue forme più primordiali a quelle dell’accoglienza odierna; in un ideale fil rouge che da antichi oggetti come cocci e vasi, poi diventati vetri e stoviglie, arriva fino a tutto ciò che ai giorni nostri è sinonimo di ospitalità professionale.

Così, nel grande cubo di Exihs 2017, ciascuna delle quattro pareti, libere agli spigoli, verrà realizzata in un materiale che ricorda una fase cruciale della nostra evoluzione: si inizia dalla pietra, la prima materia prima utilizzata dall’umanità nel passaggio alla posizione eretta, preludio alla capacità di modificare l’ambiente circostante; il legno, che rappresenta le fasi di civilizzazione con l’utilizzo di un crescente numero di materiali naturali; poi l’acciaio, emblema del passaggio alla società industriale e tecnologica con le sue realizzazioni sempre più complesse; infine, un’intera parete realizzata con balle di rifiuti, a simboleggiare la nuova sfida che attende l’umanità: quella della sostenibilità, dove la sopravvivenza non è più, come in passato, rispetto agli elementi naturali, ma rispetto alla nostra stessa capacità di esaurirne le risorse.

E non è tutto: perché per dare a questo intero percorso evolutivo un valore immediatamente tangibile, il progetto di Davide Rampello e Dante O. Benini, Leader Partner & Chairman dello studio Dante O. Benini & Partners Architects, ha voluto dare alle pareti uno spessore di 40 cm, realizzandole in materiale pieno, anziché semplicemente rivestite.

A fungere da minimo comun denominatore il loro colore nero, che farà da sfondo sul lato esterno a scritte in corsivo che richiamano e ripercorrono momenti chiave della cultura italiana.

Il richiamo alla nostra storia sarà poi ripreso sia all’interno, in un monitor che proietterà un video immersivo sulle bellezze dell’Italia, sia all’esterno, dove la visione sarà assicurata da quattro schermi da 60 centimetri collocati nelle pareti.

Infine, al centro del cubo, un quinto elemento, l’acqua. Fluido per eccellenza, pensato per scandire l’evoluzione del tempo da un elemento all’altro, il liquido diventa protagonista di una vasca a sfioro sulla quale, dal tetto del padiglione, è sospeso un tubo a gocciolamento lungo 15 m.

Ogni volta che una goccia cadrà nella vasca, si produrrà un’eco in grado di risvegliare l’attenzione dei visitatori sulla forza della natura e l’eternità dei suoi cicli.

Nello spazio dedicato alla Lounge, l’elemento più forte e caratterizzante sarà invece la grande parete di fondo, parallela al corridoio.

Se nella prima versione di Exihs questo lato risultava ricoperto dalla fotoriproduzione degli scaffali della Biblioteca Braidense, e nel 2015 era interamente green, quest’anno si cambia registro e verrà interamente occupato da una parete attrezzata a riquadri che ospiteranno prodotti base dell’agricoltura e della cucina italiana: dai formaggi ai salumi, passando per i vini, oltre a una composizione realizzata utilizzando ben 2.000 vere uova.

«È un concetto forte, di rottura, che per la prima volta in 40 edizioni porta in Host una performance artistico-progettuale senza nessun secondo fine commerciale.

Con l’obiettivo di avvicinare i visitatori stranieri che vengono in Italia, e in particolare a Host, all’autenticità della cultura italiana che sta dietro la nostra leadership nell’ospitalità, per poi sensibilizzarli ancora di più portandolo direttamente nei loro Paesi con una serie di presenze in appuntamenti d’arte e architettura ai massimi livelli mondiali.

Il primo dei quali sarà la Biennale di Pechino, che ha già confermato il suo grande interesse per il progetto», ha detto Dante O. Benini, coideatore e progettista per la terza edizione consecutiva dello spazio di Exihs.

«L’Italia è il luogo che forse più di ogni altro al mondo ha espresso ed esprime questa capacità di coniugare materiali e forme per creare spazi che “accolgono”, quindi ospitano, con una varietà nello spazio e nel tempo unica al mondo.

Per questo “l’Italia fatta a mano” è il leitmotiv di questa performance culturale, che allo stesso tempo si innesta in e trascende dal contesto espositivo per farsi messaggio da presentare negli appuntamenti d’arte e architettura, a cominciare dalle grandi Biennali internazionali», ha commentato Davide Rampello, regista teatrale ed ex presidente della Fondazione Triennale, oltre che direttore del Padiglione Zero a Expo 2015, che ha sviluppato l’idea dello spazio espositivo di Exihs.

Tutte le informazioni e aggiornamenti su HostMilano si trovano su www.host.fieramilano.it, @HostMilano, #Host2017 e nei canali social Facebook, Twitter e Instagram.

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